Il Capo dello Stato in Sicilia in occasione dell'anniversario dell'attentato nel quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta
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«O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative». Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel bunker dell'Ucciardone per l'anniversario della strage di Capaci. «È sempre di grande significato - ha detto il presidente nell'anniversario dell'attentato nel quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta - ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia». «La mafia esiste ancora - ha scandito però Mattarella - non è stata sconfitta. È necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato».
I luoghi della strage
La memoria riportata nei luoghi simbolici del riscatto civile, è il filo conduttore delle iniziative che si tengono a Palermo per il ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta a 29 anni dalla strage di Capaci. La cerimonia si è aperta con l'inno di Mameli eseguito dall'orchestra degli studenti del magistrale Regina Margherita nel porto di Palermo la celebrazione per l'anniversario della strage. Nella banchina Maria Falcone, sorella del giudice ucciso e il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi. Per il secondo anno consecutivo a causa del Covid non è stato possibile organizzare l'arrivo delle.navi della Legalità con i ragazzi delle scuole di tutta Italia.
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, accompagnata dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, hanno deposto una corona d'alloro alla Stele commemorativa di Capaci, sull'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in ricordo vittime attentato del 23 maggio 1992.
La credibilità della magistratura
«La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia - ha detto in un altro passaggio il capo dello Stato - è imprescindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica: gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti: si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma». «Sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all'interno della magistratura - ha detto Mattarella - minano il prestigio e l'autorevolezza dell'organo giudiziario».