L'associazione chiede che vengano affrontati i rischi derivanti dai cambiamenti climatici con «strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia»
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«Il maltempo si abbatte nel Mezzogiorno su un territorio duramente provato dalla siccità dove è in pieno svolgimento la vendemmia e a breve inizierà la raccolta delle olive». È l'allarme della Coldiretti in riferimento all'allerta della Protezione civile in Calabria, Basilicata, Molise, Puglia e Sicilia per temporali e grandinate.
«La grandine - sottolinea la Coldiretti - è l'evento meteorologico più temuto dagli agricoltori perché provoca danni irreversibili alle coltivazioni con la perdita di un intero anno di lavoro».
«La pioggia - precisa - è invece attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Con più di 1400 eventi estremi il 2021 fa registrare in Italia un aumento del 65% per grandinate, bombe d'acqua, bufere di vento e tempeste di vento alternate a ondate di calore che hanno devastato le campagne e le città da nord a sud della Penisola, secondo l'analisi di Coldiretti su dati Eswd».
«Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. Ciò compromette anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».
«Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici - precisa Coldiretti - servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia».
«In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero proposti dalla Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere però «di accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio».