Contestati i reati di peculato e turbata libertà sul caso della presunta vendita a prezzo gonfiato di un immobile. Salvini: «Siamo tranquillissimi, sono persone oneste»
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Sono finiti agli arresti domiciliari i tre commercialisti ritenuti vicini alla Lega e coinvolti nell’inchiesta della Procura di Milano sulla compravendita di un immobile a Cormano da parte della Lombardia Film Commission.
Ai tre commercialisti, Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, sono stati contestati i reati di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Lo comunica in una nota il procuratore capo Francesco Greco.
I tre commercialisti, si spiega nella nota, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in esecuzione di un'ordinanza di misura cautelare emessa dal gip di Milano nell'ambito dell'inchiesta della Procura sul caso della presunta vendita a prezzo gonfiato di un capannone alla Lombardia Film Commission. Agli arresti domiciliari è finito anche Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri.
Salvini: «Siamo tranquilli, sono persone oneste»
«Siamo tranquillissimi, da anni cercano soldi in Russia, in Svizzera, a San Marino, in Lussemburgo, Liechtenstein, ma non ci sono. Conosco due delle tre persone, sono persone oneste, corrette e quindi dubito che abbiano chiesto o fatto qualcosa di sbagliato. Però, ho piena fiducia nella magistratura». L'ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a 'Radio anch'io' su Radio Rai 1, rispondendo a una domanda sull'inchiesta sulla Film commission Lombardia che ha coinvolto 3 commercialisti vicini alla Lega, ora agli arresti domiciliari. E ha continuato: «Io stesso vado a processo e sarà un processo politico. La Lega i soldi che prende, li prende per le donazioni degli italiani, non andiamo a chiedere soldi ai russi, ai film... ma rispetto tutti e siamo tranquilli».
E infine: «Conto che si risolverà in nulla. Lei si ricorda del senatore Siri, per mesi sui giornali come la persona più cattiva e truffaldina del mondo? Ne ha più sentito parlare? No, perché non ha fatto niente».