L’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 dC, non ha cancellato la ricchezza, l’amore per l’arte, l’apertura di Pompei. Così, a distanza di duemila anni, la fiorente civiltà torna a sorprendere con una scoperta storica. Questa volta, ad emergere dalla coltre del tempo – nonostante la distruzione che segnò l’evento naturale, è un sensualissimo affresco raffigurante Leda, la bellissima regina di Sparta, che accoglie in grembo Giove, signore dell’Olimpo, che pur di averla si manifestò a lei sotto forma di cigno.

La grandezza di Pompei

A colpire, oltre la scena esplicita, la ricchezza dei colori e la particolarità delle sfumature che sottolineano l’alta qualità esecutiva. Il capolavoro è stato rinvenuto all’interno di una grande casa, collocata in via del Vesuvio, e rappresentava un elemento decorativo di pregio all’interno della stanza da letto. E non solo. Rappresenta un ulteriore tassello per ricostruire la grandezza di Pompei e giunge dopo qualche settimana dall’individuazione della stanza degli scheletri. I resti di sei persone, tra cui anche alcuni ragazzi, che in un estremo quanto disperato tentativo di sottrarsi alla catastrofe, avevano cercato rifugio in uno stanzino, fino a quel momento rimasto integro.

Leda e il cigno

Dell’affresco Leda e il cigno (foto Ansa), il direttore del Parco archeologico Massimo Osanna ha parlato di “ritrovamento eccezionale” dal momento che «con questa iconografia decisamente sensuale, che sembra guardare al modello scultoreo di Timoteo», scultore greco del IV secolo aC. Con ogni probabilità, l’abitazione apparteneva ad un ricco commerciante «ansioso di elevare il suo status anche con il riferimento a miti della cultura più alta».