È una delle piste battute dagli inquirenti che tentano di fare luce su quanto accaduto ieri pomeriggio nei pressi dell’Isola del Giglio. Un morto e una donna dispersa
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Potrebbe esserci l'utilizzo del pilota automatico da parte del conducente dello yacht fra le possibili cause della collisione fra le due barche - una a vela e una a motore - in cui sabato pomeriggio nel tratto di mare fra il promontorio dell'Argentario e l'Isola del Giglio, in provincia di Grosseto, ha perso la vita un uomo, mentre una donna è ancora dispersa in mare.
Secondo una prima e ancora sommaria ricostruzione, l'imbarcazione a motore dove si trovavano a bordo quattro turisti danesi sarebbe finita a velocità sostenuta contro la barca a vela su cui c'erano sei persone originarie di Roma proprio a causa dell'utilizzo del pilota automatico.
Intanto sono proseguite per tutta la notte, e stanno andando avanti anche questa mattina, le ricerche della donna dispersa nella collisione. Nello scontro in cui ha perso la vita un uomo e altre quattro persone sono rimaste ferite, è caduta in acqua anche una donna di cui si sono perdute le tracce. Le ricerche sono coordinate dalla Guardia Costiera.
La vittima è un uomo di Roma di mezza età. Originari della capitale anche i feriti. Il più grave è un 60enne, trasportato in elisoccorso all'ospedale Misericordia di Grosseto dove è adesso ricoverato ma non in pericolo di vita.
Due delle quattro persone rimaste ferite sono state dimesse: sono le due donne di 59 e 61 anni che si trovavano a bordo della barca a vela. Un altro ferito, un 60enne, è ancora in osservazione al pronto soccorso dell'ospedale di Orbetello.
Sulle dinamiche dell'incidente, si legge in una nota della Guardia costiera, «sono in corso le indagini dei militari dell'Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano. Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che a bordo del motoscafo, condotto da un uomo, erano presenti quattro cittadini di nazionalità danese mentre sulla barca a vela erano invece presenti sei persone di nazionalità italiana».