Gli ultimi raid israeliani hanno distrutto anche l'ingresso di un ospedale pediatrico. Le vittime palestinesi arrivano a quasi 10mila, tra cui 4mila minori. Oggi l’incontro di Blinken con Abu Mazen: il segretario Usa spinge per la presenza dell’Autorità palestinese a Gaza
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Almeno 51 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite in un attacco aereo dell'esercito israeliano al campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. È quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica (05 novembre). Più di 30 persone sono arrivate all'ospedale di Al-Aqsa a Deir Al-Balah «nel massacro commesso dall'occupazione nel campo di Al-Maghazi», ha detto in un comunicato il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra.
E mentre i tank israeliani avanzano, raggiungendo il sud di Gaza City, proseguono anche i raid. Non si ferma il bilancio delle vittime civili, come denuncia l'Unrwa, l'agenzia Onu che ha confermato un attacco a una scuola gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite, dove si rifugiano gli sfollati e dove sarebbero morti anche dei bambini. Altre due scuole, tra cui l'unica cattolica della Striscia, sono state colpite dalle bombe. Con Hamas che denuncia “decine di morti” mentre suor Saleh, la preside dell'istituto religioso ha fatto sapere che nella sua struttura c'erano solo tre ragazzi di guardia.
Colpito, secondo la denuncia del ministero della sanità di Gaza, che parla di almeno due morti, anche l'ingresso dell'ospedale pediatrico al-Nasser di Gaza City. La scuola delle Suore del Rosario ha subito danni al grande cortile esterno e alle strutture circostanti: è nella zona di Tel al-Awa, la stessa dove sono avvenuti i combattimenti tra i tank israeliani e le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas.
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Cresce la tensione anche al nord, dove continuano gli scontri al confine del Libano con Hezbollah, mentre al sud dello Stato ebraico è stato intercettato un nuovo razzo a lungo raggio diretto verso Eilat, mentre, per la prima volta, le sirene hanno risuonato negli insediamenti di Arava, nel deserto del Negev. A quasi un mese dall'inizio della guerra, il bilancio delle vittime a Gaza sale ancora, sfiorando ormai i 10mila morti: 9.488 le vittime finora secondo Hamas che parla di 3.900 minori e 2.509 donne.
Chiuso il valico di Rafah per gli stranieri
Chiuso al passaggio delle persone in attesa di lasciare la Striscia, il valico di Rafah ha comunque visto anche oggi entrare degli aiuti. Almeno 30 camion, secondo Haaretz: quattro con attrezzature mediche e medicinali e gli altri con cibo, acqua e altri materiali umanitari. Il carburante resta invece un tabù. Israele ha confermato che non ne consentirà l'ingresso nel timore che possa finire ad Hamas.
Circa 700 persone, che dalla prime ore della mattina erano in attesa di uscire da Gaza, sono state fermate, tra stranieri, persone con doppia nazionalità e feriti palestinesi, nel valico. E saranno bloccate - hanno fatto sapere i miliziani - finché Israele non garantirà che le ambulanze coi feriti potranno lasciare la Striscia.
Una risposta all'attacco di venerdì al convoglio di ambulanze davanti all'ospedale al Shifa che lo Stato ebraico, ma anche gli Usa, sostengono trasportasse miliziani e armi. Un attacco, in ogni caso, che fa “inorridire”, è tornato a tuonare il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Il raid di venerdì ha colpito un'ambulanza utilizzata per evacuare i feriti a nord di Gaza. Secondo quanto riferito Hamas, 15 persone sono state uccise e altre 60 sono state ferite.
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Blinken incontrerà Abu Mazen
Il segretario di Stato americano Antony Blinken incontrerà oggi a Ramallah il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. Si tratta del primo viaggio del capo della diplomazie Usa in Cisgiordania dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha detto un funzionario palestinese al Times of Israel. Nei giorni scorsi, Blinken ha dichiarato al Congresso: «Ciò che avrebbe più senso sarebbe che un'Autorità Nazionale Palestinese efficace e rivitalizzata avesse il governo e, in ultima analisi, la responsabilità della sicurezza per Gaza». Questi commenti hanno segnato la prima volta in cui l'amministrazione Biden ha dichiarato pubblicamente il suo desiderio che l'Autorità Palestinese ritorni nella Striscia di Gaza, dopo aver sollevato privatamente l'idea con i partner regionali durante la guerra tra Israele e Hamas.
Prosegue intanto anche la caccia ai leader di Hamas, con l'aviazione israeliana che ha annunciato di aver colpito con un missile l'abitazione di Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas, che tuttavia vive a Doha, in Qatar, con la famiglia.