«In questo periodo storico geopolitico l’Europa sta cambiando, e questo è molto importante. Il prossimo maggio ci saranno le elezioni europee. Noi vogliamo cambiarla l’Europa. Vogliamo una nuova Europa che sia vicina alla Russia come lo era prima, perché rivogliamo la nostra sovranità. Noi italiani vogliamo decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli, e non dipendere dalle decisioni degli illuminati di Bruxelles o degli Stati Uniti. Vogliamo decidere noi»: con queste parole Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini, presidente dell'associazione Lombardia-Russia e attore fondamentale nei rapporti tra la Lega e il partito di Vladimir Putin, ha dato via all'incontro in cui uomini vicini al governo russo e alcuni esponenti del Carroccio avrebbero trattato per finanziare la campagna elettorale leghista. L’audio è  stato diramato da Alberto Nardelli sul sito BuzzFeed News in cui si possono ascoltare le esatte parole, anche se a tratti confuse, scambiate in quel colloquio avvenuto il 18 ottobre scorso.

Il contenuto dell’accordo: 65 mln di dollari alla Lega

«Il negoziato- scrive BuzzFeed- è durato per un’ora e 15 minuti. L’accordo avrebbe coinvolto una delle maggiori compagnie petrolifere russe, pronta a vendere in un anno almeno 3 milioni di tonnellate di petrolio all’Eni, la compagnia petrolifera italiana per un valore di 1.5 miliardi di dollari. L’acquisto e la vendita sarebbe avvenuto tramite intermediari, con i venditori che avrebbero applicato uno sconto in queste transazioni».

Secondo quanto calcolato da BuzzFeed News «il risparmio sarebbe stato di circa 65 milioni di dollariQuesti soldi sarebbero stati girati in maniera segreta alla Lega, tramite gli intermediari»

Nella registrazione, inoltre, i partecipanti alla riunione specificano in maniera esplicita che «lo scopo dell’accordo è quello di supportare la Lega», in particolare per la campagna elettorale europea.

Il Pd: «Caro Salvini vieni a spiegare in Parlamento»

Il Partito democratico chiede a Salvini di provvedere a «chiarire subito» sul caso dei possibili tentativi di Gianluca Savoini di ottenere finanziamenti russi, rivelati da Buzzfeed. 

Il segretario Nicola Zingaretti scrive su Twitter: «Rubli dalla Russia alla Lega per una campagna elettorale contro l’euro? Va tutto chiarito immediatamente». A spalleggiarlo l’ex leader Pd Matteo Renzi che scrive: «O questa è una Fake News o questo è uno scoop clamoroso. Usare il petrolio russo per finanziare la Lega? Sarebbe pazzesco. L’unico che può chiarire è Salvini: deve chiarire lui, subito».

In una nota la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli scrive: «Il plenipotenziario di Salvini per gli affari con Mosca pizzicato a trafficare con i russi per ottenere finanziamenti per il suo partito e per influenzare il nostro voto? Caro Salvini vai a Mosca, ma prima vieni a spiegare in Parlamento. Altro che prima gli italiani. Prima i russi».

A porre la questione in Aula è l’esponente Dem Emanuele Fiano, tra le proteste dei leghisti: «sul finanziamento del partito della Lega proveniente dalla Russia, Salvini venga a riferire in Aula. Il file audio descrive una trattativa finanziaria. Non siamo la magistratura ma esprimiamo una posizione politica». Conclude l’esponente Dem: «Se è vero quanto trascritto, in quell’incontro si tratta una cessione di denaro da uno stato sovrano estero a un partito italiano. Se così fosse sarebbe di una gravità inaudita. Chiediamo formalmente che il ministro venga a rispondere nell’Aula della Camera».

M5S: «Non ci pieghiamo ai petrolieri, siamo liberi»

I 5 stelle, in un post su Facebook, spiegano: «In queste ore leggiamo di presunti finanziamenti provenienti dalla Russia e indirizzati alla Lega. Leggiamo di possibili querele e tutti ci chiamano per sapere la nostra posizione. La nostra posizione è semplice e l’abbiamo sempre ribadita: al MoVimento 5 Stelle non gliene frega nulla dei petrolieri e men che meno degli speculatori. Sono mondi che proprio non ci appartengono e ne siamo orgogliosi. Avere le mani libere significa questo: non rispondere a nessuno di questi colossi, così come non ci facciamo piegare dai Benetton sulla tragedia del Ponte Morandi».

«Il MoVimento 5 Stelle - continua il post - risponde solo ai cittadini, dipende da loro. Punto! Quindi queste storie non ci sfioreranno mai e non devono, ovviamente, nemmeno sfiorare il governo! Sia chiara una cosa: l’Italia è un Paese autonomo e chi si candida a rappresentarla deve fare l’interesse dell’Italia, non di altri Paesi. Che questi si trovino a Est od Ovest fa poca differenza. Che vendano Vodka o Coca Cola non importa».

«Noi siamo liberi e lo resteremo - concludono i pentastellati -.  Noi spieghiamo sempre nel dettaglio ogni cosa, inoltre, e ci aspettiamo che tutte le forze politiche facciano lo stesso. Si chiama trasparenza ed è il minimo sindacale!»

Salvini annuncia querele

«Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani: mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia». Così Matteo Salvini replica all’articolo di BuzzFeed News.