La siccità e i venti dell’uragano Dora continuano ad alimentare i roghi. La città di Lahaina è stata devastata e le autorità hanno invitato tutti i turisti ad andare via immediatamente
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Continua a salire il bilancio delle vittime sull’isola di Maui, popolare destinazione turistica delle Hawaii, devastata dagli incendi alimentati da siccità e dai forti venti dell'uragano Dora.
I morti al momento sono 53, quasi tutti nella storica città di Lahaina, dove oltre 1.770 edifici sono andati distrutti. Sull’isola è stato dichiarato lo stato di emergenza e i viaggi sono fortemente sconsigliati.
«L'80% della città di Lahaina è stato distrutto - ha detto il governatore delle Hawaii, Josh Green - come se fosse stata colpita da una bomba».
Oltre 11.000 persone sono state evacuate ieri da Maui
Secondo una nota del direttore del Dipartimento dei trasporti dell'arcipelago Ed Sniffen a causa degli incendi ci sono 11.000 persone evacuate e altrettante al buio. Centinaia di famiglie sono state sfollate e più di 270 strutture pubbliche sono state colpite dagli incendi solo a Lahaina. Le autorità hanno invitato i turisti a lasciare Lahaina e Maui il prima possibile sui posti aerei disponibili.
Si continuano a cercare i dispersi
Gli elicotteri della Guardia costiera e della Marina degli Stati Uniti continuano le ricerche dei dispersi. Su Lahaina e le città vicine di Kihei e Kula la Federal Aviation Administration, l'ente che controlla il traffico aereo negli Stati Uniti, ha imposto una no-fly zone per facilitare le operazioni di soccorso dei dispersi e delle persone che si sono gettate in mare per salvarsi dagli incendi. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato lo stato d'emergenza e ha sbloccato i fondi federali per le isole, assicurando che metterà a disposizione «tutte le risorse necessarie per contrastare gli incendi e aiutare la ripresa».