È capitato a un corriere che ha parcheggiato il suo furgone in un'area inibita alla sosta: le proteste non sono servite a convicere il vigile, l'espressione blasfema ha aggravato solo la situazione
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Implacabili i vigili di Genova, che applicano alla lettera la legge. Non solo quando la violazione riguarda il divieto di sosta, ma anche se il malcapitato automobilista reagisce con una bestemmia, reato depenalizzato ma ancora punito con un’ammenda. È successo in piazza Soziglia, nel cuore del centro storico del capoluogo ligure, dove un corriere ha parcheggiato il suo furgone in area inibita alla sosta.
Armato di fischietto e taccuino, un vigile è intervenuto e lo ha sanzionato perché intralciava la circolazione. L'uomo ha provato a giustificarsi, ma niente, il vigile ha verbalizzato l’infrazione. A quel punto è scattata la bestemmia. L'agente, allora, ha raddoppiato l’importo sanzionando anche questa l’imprecazione. Risultato: 197 euro per la sosta vietata, più la sanzione supplementare di 103 euro per la bestemmia.
I vigili urbani di Genova sono noti per la loro intransigenza. Pochi giorni fa un impiegato di banca è stato multato perché mangiava una frittura di pesce e beveva una lattina di birra seduto ai piedi della statua di Rubattino. Per sua fortuna non ha bestemmiato quando gli hanno elevato il verbale.