Con le Converse di nuovo ai piedi, Kamala Harris vola verso la Casa Bianca: a lungo confinate nell'armadio, le Chuck Taylor platform nere sono riapparse nei primi tour della candidata democratica dopo l'inizio della Convention di Chicago. Segno di una ritrovata autonomia della Harris dopo il ritiro del presidente Joe Biden dalla campagna? Le Converse erano state un segno distintivo di Kamala cinque anni fa, durante la corsa come vice del ticket democratico, e poi, dopo la vittoria del 2020, su una copertina di Vogue era stata criticata perché troppo casual.

Outfit a parte, quello di giovedì è stato il discorso della vita per Kamala Harris, quello che aspettava di pronunciare dal 2020 quando tentò di candidarsi alla nomination democratica e fu sconfitta da Joe Biden, e che ora non può sbagliare. A soli 75 giorni dal voto, la vice presidente ha capito subito dopo essere stata scelta dal commander-in-chief che quello d'accettazione e i dibattiti a settembre sarebbero stati i momenti chiave della sua breve corsa alla Casa Bianca, quelli in cui si gioca il tutto per tutto.

Per questo il suo intervento verte sui temi a lei più cari: la sua storia di figli di immigrati della classe media, la sua carriera da procuratore, la sua visione di gioia e speranza in contrasto con l'oscurantismo e le divisioni di Donald Trump - non a caso il tema della serata è 'For our Future' - e la rivendicazione del patriottismo come un valore dei democratici e non solo appannaggio di un certo estremismo di destra. Ma c'è spazio anche per l'immigrazione, uno dei temi caldissimi di questa campagna, e per la guerra a Gaza, altra nota dolente dell'amministrazione Biden sulla quale finora la candidata non ha voluto sbilanciarsi. Il principale autore del discorso che sancirà la nomination della prima donna nera e sud-asiatica nella storia degli Stati Uniti è Adam Frankel, ex speech writer di Barack Obama e ora stretto consigliere di Harris. Ma persone informate riferiscono che la vice presidente ha rivisto il discorso riga per riga dando il suo contributo e modificandolo. E poi lo ha provato almeno tre volte, qui a Chicago nell'albergo in cui alloggia - il Park Hyatt hotel - all'Howard University di Washington, il più prestigioso college per neri d'America e in Arizona, durante la sua prima visita nello Stato in bilico.

Nel giorno del suo decimo anniversario di matrimonio con Doug Emhoff, la "guerriera gioiosa" è pronta e consapevole che questo intervento le offre la possibilità di rivolgersi ad un pubblico più vasto, soprattutto indipendenti e moderati, di cui ha bisogno per vincere a novembre visto che la gara è ancora molto serrata. Negli ultimi sondaggi la vice presidente supera il tycoon di tre o quattro punti e ha persino riconquistato posizioni negli Stati cruciali e in bilico come Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Se vuole sconfiggere Trump, tuttavia, Harris deve riuscire nel difficile compito di presentarsi come una leader nuova, nonostante faccia parte di dell'amministrazione uscente, e allo stesso tempo contrastare l'immagine di "pericolosa estremista" che il tycoon e JD Vance stanno cercando ad affibbiarle. Per questo ha mitigato alcune delle posizioni più progressiste della campagna presidenziale 2020. Tra i relatori che scaldano il palco dello United Center prima del momento clou ci sono l'astro nascente dei democratici, la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, e il senatore dell'Arizona Mark Kelly, in corsa fino all'ultimo per essere nominato numero due di Harris; il senatore della Pennsylvania Bob Casey e la senatrice del Wisconsin Tammy Baldwin. Poi le testimonianze della deputata della Georgia Lucy McBath, il cui figlio diciassettenne è stato ucciso in un tragico episodio di violenza delle armi, e Gabby Giffords, l'ex deputata dell'Arizona sopravvissuta a un tentativo di omicidio, insieme ad altri sopravvissuti di questa piaga americana. In questo contesto si inserisce l'intervento dei cosiddetti 'Tennessee Three', i tre deputati espulsi dalla Camera statale dopo aver chiesto un'azione sul controllo delle armi. Per quanto riguarda, invece, la parte musicale, dopo Stevie Wonder e John Legend la star dell'ultimo giorno della convention è Pink, da mesi impegnata nella lotta per i diritti riproduttivi.