Infuria la polemica: i poliziotti hanno fatto irruzione in aula e portato via lo studente in manette. Nei giorni scorsi il ministro aveva chiesto l'elettroshock per far fronte all'incremento di episodi di questo tipo e in seguito al suicidio di un 15enne
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È stato arrestato a 14 anni, portato via in manette dai poliziotti mentre era in classe. Il ragazzino, studente delle scuole medie, è accusato di aver bullizzato ripetutamente una ragazza trans di 15 anni. Succede in Francia, in queste ore nel vortice delle polemiche per questo episodio ma non solo.
Nei giorni scorsi infatti il ministro dell'Educazione nazionale, Gabriel Attal, aveva parlato di «un elettroshock a tutti i livelli» per far fronte all’aumento degli episodi di bullismo a scuola e in seguito al suicidio di un 15enne, impiccatosi dopo aver subito per un anno atti persecutori.
L’arresto del ragazzino, avvenuto durante una lezione, è scattato dopo la denuncia presentata dal papà della vittima, una studentessa del primo anno di liceo avviata verso una transizione di genere. Nei suoi confronti sarebbero partiti minacce e insulti finiti sull’account Instagram della classe.
Cinque poliziotti si sono così recati nella scuola Henri-Barbusse, ad Alfortville nella banlieue di Parigi, per portare via il 14enne. «Lei è in arresto per molestie e minacce di morte» avrebbero detto gli agenti, secondo quanto riferito da uno degli alunni che erano in classe.
Lo studente è stato ammanettato e condotto fuori dall’aula, mentre i suoi compagni lo sentivano gridare. E sono state proprio le modalità dell’arresto a suscitare le polemiche della Federazione dei genitori, mentre il Provveditorato ha promesso un'indagine per capire nel dettaglio quale sia stata la procedura adottata dalla polizia.
«I poliziotti sono intervenuti in modo coordinato, conformemente ad un accordo fra la procura e l'equipe di insegnanti. Quello che vogliamo è che sia anche un messaggio a tutti i giovani che bullizzano, a volte in maniera ossessiva ed estremamente grave», ha detto Olivier Véran, portavoce del governo.
«Ti sgozzeremo, ti faremo una 'Hitler'», questa una delle frasi riportate su Instagram. Minaccia che equivarrebbe a un'altra più nota, «ti faremo un 'Samuel Paty'», cioè «ti taglieremo la testa», come fatto con Samuel Paty, professore sgozzato all'uscita da scuola dopo una lezione sulla laicità. E ancora: «Faremo propaganda con la tua testa, chiudi quella bocca se non vuoi rimanere traumatizzato, odio la tua razza, vattene, vai a morire, suicidati sporco frocio, travestito».
L’autore dei messaggi è stato subito identificato e si è così proceduto all’arresto. Il 14enne ha ammesso di aver scritto lui quelle frasi, “giustificandole” con «un eccesso di rabbia che non sono riuscito a controllare».