È la più alta percentuale da quando esistono i pentastellati e rappresentava un banco di prova importante per la leadership dell’ex presidente del consiglio
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Dato record per le parlamentarie M5s per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre: alla consultazione (si è votato anche in Calabria) hanno partecipato 50.014 persone, il dato più alto di sempre. Alle parlamentarie del 2018 ad esempio, parteciparono 39mila persone ma si votò per due giorni, da martedì 16 a mercoledì 17 gennaio, dalle 10 alle 21.
Il dato, anche se non ancora ufficiale, filtra da fonti del Movimento, ed è in linea con l'andamento delle votazioni nel corso della giornata. Già alle 17,30, aveva preannunciato il leader M5s Giuseppe Conte, gli iscritti che si erano espressi (40 mila) avevano superato il dato totale delle parlamentarie del 2018. Nel 2012 la stessa votazione ebbe ancora meno partecipanti.
Nonostante le polemiche sul listino dei candidati blindati da Giuseppe Conte, le parlamentarie per l'indicazione dei candidati 5 Stelle che correranno alle prossime politiche del 25 settembre potrebbero risultare come le più partecipate dagli iscritti del Movimento.
I dati sull'affluenza rincuorano Giuseppe Conte già nel primo pomeriggio. A metà sessione del giorno di votazione, che cade immediatamente dopo ferragosto e mentre gran parte degli italiani è in vacanza, i votanti risultavano essere già 40 mila, più dei circa 39 mila totalizzati dalle parlamentarie del 2018, quelle condotte da Di Maio capo politico.
«Vedo una grande partecipazione democratica» si compiace il leader pentastellato, mostrando di temere il risultato elettorale e tantomeno così basso da costringerlo ad un passo indietro dalla guida del Movimento. «Siamo molto ambiziosi, ci aspettiamo una percentuale alta» anche a due cifre. E glissa sulla lista dei fedelissimi, la quota di 15 nomi blindati che ha fatto infuriare tanti ex 5 Stelle.
Ma anche esponenti di primo piano come Danilo Toninelli: «I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta», tuona l'ex ministro che fa campagna per il Movimento dall'alto del suo raggiunto secondo mandato.
Ma è il dato sulla partecipazione degli iscritti alle sue consultazioni quello che inorgoglisce il leader del M5s, soprattutto a paragone di quelle precedenti del 2018 e ancora di più di quelle per le prime elezioni del 2013, quelle in cui i 5 stelle entrarono nel Parlamento per aprirlo come una «scatoletta di tonno».