Aveva 86 anni ed era malato da tempo. L’annuncio della scomparsa è stato dato dallo chef e amico Paolo Tizzanini su Facebook
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Addio a Beppe Bigazzi, giornalista appassionato di gastronomia con un passato da dirigente di azienda. Amato dal grande pubblico per la partecipazione al programma televisivo "La prova del cuoco" con Antonella Clerici su Rai Uno di cui, nel 2000, divenne pure co-conduttore. Valdarnese di nascita, 86 anni, Bigazzi lottava da tempo contro una grave malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato dallo chef Paolo Tizzanini, del ristorante ‘L’Acquolina’ di Terranuova Bracciolini, il comune dove Bigazzi era nato il 20 gennaio 1933. L’amico Tizzanini, con cui aveva condotto un programma su Alice Tv, ha scritto su Facebook: «A cerimonia avvenuta vi comunico la perdita di un amico fraterno un grande uomo in tutti i sensi».
La carriera
Bigazzi si laurea nel 1959 presso la facoltà di Scienze politiche dell'università degli studi di Firenze con il massimo dei voti. Dal 1961 al 1966 lavora presso la Banca d'Italia. Si avvicina al mondo del giornalismo e dell'editoria già nel 1961 quando è redattore del mensile diretto da Giulio Pastore ‘Il Nuovo Osservatore’ e nel 1963 è vicepresidente dell'Idoc, associazione culturale sulle grandi religioni monoteiste, con la quale curerà una serie di collane di libri e riviste edite dalla Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1968 viene nominato vicesegretario generale del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno nonché membro di vari comitati interministeriali per la programmazione economica fino al 1970. In quello stesso anno viene assunto all'Eni dove lavorerà fino al 1993, anno del pensionamento, e in questi anni inoltre diviene direttore delle relazioni estere dell'Eni(1970-1973), direttore generale e successivamente amministratore delegato della Lanerossi (1973-1978) e presidente di varie società quali Gepi, Maserati, Innocenti e Tirsotex.
Dal 1984 al 1990 è amministratore delegato dell'Agip Petroli e dal 1990 al 1993 presidente dell'Agip Coal e presidente di 53 società dell'Agip.
La sua passione per la gastronomia
Bigazzi inizia a dedicarsi alla sua passione per la gastronomia curando, dal 1997 al 1999, sul quotidiano Il Tempo la rubrica ‘Luoghi di Delizia’; sempre nel 1997 pubblica ‘La Natura come Chef’ che vince il premio "Verdicchio d'oro". In televisione cura dal 1995 al 2000 la rubrica ‘La borsa della spesa’ all'interno del programma Unomattina su Rai Uno e dal 2000 è co-conduttore de ‘La prova del cuoco’ insieme ad Antonella Clerici, sempre sullo stesso canale. In seguito, è passato a Sky, sul canale Alice, dove è stato co-conduttore del programma ‘Bischeri e bischerate’. Nel febbraio 2013 fa il suo ritorno alla ‘La prova del cuoco’ e dal settembre dello stesso anno torna a far parte del cast fisso del programma culinario della Rai.
La sua sospensione dalla Prova del cuoco
Il 15 febbraio 2010 viene comunicato durante la diretta de ‘La prova del cuoco’ che Bigazzi è stato sospeso dalla trasmissione. Il presentatore aveva citato un proverbio toscano che dice «a Berlingaccio chi non ha ciccia ammazza il gatto» (che significa letteralmente «il giovedì grasso chi non ha più carne da mangiare si ciba del gatto») riferito a quando, in passato, ci si cibava anche di gatti per sopperire alla mancanza di proteine durante la fine del periodo invernale. Bigazzi spiegò la procedura utilizzata per trattare la carne dell'animale per migliorarne il sapore, riferendo di averla consumata in diverse occasioni. A seguito delle polemiche suscitate dal caso, lo stesso Bigazzi ha avuto modo di spiegare al Corriere della Sera il reale senso delle sue frasi dichiarando: «Negli anni '30 e '40 come tutti gli abitanti del Valdarno a febbraio si mangiava il gatto al posto del coniglio, così come c'era chi mangiava il pollo e chi non avendo niente andava a caccia di funghi e tartufi non ancora cibi di lusso. Del resto liguri e vicentini facevano altrettanto e i proverbi ce lo ricordano. Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato usanze».