Il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati da Palazzo Chigi per fronteggiare il caro bollette
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«Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre. L'Italia ha dunque rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre».
Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa questo pomeriggio. Il presidente del Consiglio ha dato conto del via libera di Palazzo Chigi ai disegni di legge sul rendiconto e l'assestamento di bilancio. Nuovo ok anche al secondo passaggio in Cdm del decreto bollette.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, che gli chiedevano quali effetti può avere sulla tenuta dell’esecutivo quanto sta avvenendo nei 5stelle dopo la recente scissione promossa da Di Maio, Draghi ha affermato che «il governo non rischia perché l’interesse del Paese è preminente».
«Questo è un governo nato per fare – ha continuato -. Ho sempre detto che questo governo non si fa senza i 5 stelle e questa resta la mia opinione. Il movimento 5 stelle ha dato contributi importanti all’attività di questo governo e sono certo che continuerà a farlo».
Il premier ha anche escluso che Conte possa decidere di uscire dal governo preferendo un appoggio esterno, come gli chiedono molti suoi parlamentari: «Il governo è nato con i 5 stelle, non si accontenta di un appoggio esterno», ha ribadito Draghi che ha aggiunto: «Voglio fare una considerazione sull'azione del governo che ha ottenuto risultati importanti sul fronte internazionale (dal Consiglio Ue, al G7 e infine al vertice Nato), e importanti risultati sul fronte nazionale. Successi che sono merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l'interesse dell'Italia come bussola. Abbiamo davanti tante sfide che supereremo se avremo la stessa determinazione di questi mesi di governo».
In merito alla siccità, il presidente del Consiglio ha poi ribadito che «il governo è al lavoro per fronteggiarla». «Siamo alle prese con la crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni, causata da un deficit di pioggia e dal cambiamento climatico ma poi ci sono cause strutturali come la cattiva manutenzione dei bacini e della rete affidata ai concessionari con una dispersione di acqua che è pari al 30% mentre in altri paesi Ue è il 5%, 6%. Ci vuole un piano di emergenza e da lunedì noi siamo pronti ad approvare i piani delle regioni».