La procura di Perugia indaga sull'acquisizione di notizie riservate su politici e personaggi noti. Indagato un maresciallo della Finanza che lavorava all’Antimafia
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L’indagine della Procura di Perugia è partita da una denuncia di Guido Crosetto, neo ministro della Difesa del Governo Meloni, del 31 ottobre 2022. Proprio alla vigilia della nomina, il quotidiano Domani aveva pubblicato la notizia che Crosetto aveva percepito quasi due milioni di euro per una consulenza a Leonardo, la società parastatale che si occupa di armamenti. Guadagni legittimi che però sembravano scatenare un gigantesco conflitto d’interessi con la nomina di Crosetto proprio alla Difesa.
Le indagini
Dalla denuncia di Crosetto alla Procura di Roma parte un’indagine che scopre che proprio nei giorni precedenti alla pubblicazione dell’articolo erano state fatte molte ricerche nelle banche dati sulla sua situazione finanziaria. Ricerche che non erano state autorizzate da nessun superiore e che non compaiono in nessuna relazione. Si scoprono così centinaia di ricerche simili fatte attraverso accessi illeciti nei dati fiscali di politici, imprenditori, sportivi e volti noti. L’autore è un maresciallo della Guardia di Finanza, ora indagato, in forza al Nucleo di Polizia Valutaria di Roma distaccato alla Procura Nazionale Antimafia, in un gruppo di lavoro che si occupa delle Sos, le Segnalazioni di Operazioni Sospette. Le transazioni anomale partono da banche e operatori finanziari verso Bankitalia, che deve trasmetterle alla Finanza e all’Antimafia per indagini.
Nell’aprile di quest’anno l’indagine passa a Perugia, dove c’è il procuratore Raffaele Cantone. Vengono sentite diverse persone e acquisito molto materiale e si indaga sulla potenziale centrale di dossieraggio abusivo all'interno della Direzione Nazionale Antimafia, che avrebbe scavato negli ultimi anni nei conti correnti e nelle transazioni finanziarie di centinaia di personaggi noti. Il finanziere è indagato per accesso abusivo a sistemi informatici e ora si cercano eventuali mandanti e complici.
Le parole di Guido Crosetto
«È emersa l’esistenza di un tentativo di condizionare la composizione del nuovo governo attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi» ha commentato Crosetto. «A parte la grave fuga di notizie mentre l’indagine è ancora in corso, che rischia di inficiare il grande lavoro fatto prima dalla procura di Roma e ora da quella di Perugia. È gravissimo che pezzi dello Stato possano aver lavorato deliberatamente per indebolire le istituzioni e perseguire interessi evidentemente opachi».
Questa mattina Crosetto è tornato sulla questione dossier in una lettera al Corriere della Sera. «Quando la gestione dei dossier diventa non l'atto di una singola mela marcia ma, spero di no, un sistema complesso che coinvolge più attori e viene utilizzato per controllare, garantirsi potere, influenzare la vita democratica, servirebbe deporre le armi dello scontro partitico e riscoprire l'importanza di lavorare tutti insieme a difendere la democrazia», scrive il ministro della Difesa e passa, poi, all’attacco ai media accusati per aver pubblicato le notizie sulle indagini in corso: «In questo caso specifico la fuga di notizie è ancora più grave perché riguarda una vicenda oscura ai danni di un ministro e di un politico che, se colpito con dossier costruiti ad arte, avrebbe potuto mettere in crisi la nascita dell'intero governo Meloni. Ma perché c'è chi fa uscire ora questa notizia? Pubblici ufficiali, pagati dai contribuenti, diffondono indagini costruite ad arte, per infangare o procurare effetti e danni politici? Temo che dietro questa gravissima vicenda ci possa essere un mondo grigio, un porto delle nebbie, che sarebbe interesse nazionale disvelare. Ho deciso di sporgere una nuova denuncia per violazione del segreto istruttorio».