Lo ha ricavato dai resti del caicco naufragato un anno fa, un profugo iraniano: «È stata per me una testimonianza d'amore, un modo per ricordare chi perde la vita in queste sciagure»
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Papa Francesco ha ricevuto in dono un inginocchiatoio realizzato con il legno del barcone di Cutro, dove un anno fa un tragico naufragio causò 94 morti accertati e 11 dispersi. Il dono è stato portato al pontefice nel corso dell'udienza generale nell'Aula Paolo VI. L'idea è venuta a Giuliano Crepaldi, presidente dell'associazione San Vincenzo de' Paoli - Consiglio centrale di Roma.
«Addolorato da questa tragedia — ha raccontato all'Osservatore Romano — ho pensato a come offrire un segno di solidarietà e di vicinanza». Alireza, profugo iraniano, ospite della San Vincenzo de' Paoli, ha realizzato l'opera basandosi su un disegno elaborato dall'ingegnere Guglielmo Zamparelli, collaboratore dell'organizzazione caritativa.
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«Dare forma all'inginocchiatoio — ha spiegato Alireza — è stata per me una testimonianza d'amore, un modo per ricordare chi perde la vita in queste e in altri terribili sciagure». Tutti e tre, accompagnati dal direttore dell'Osservatore Romano Andrea Monda, hanno donato al pontefice questo primo inginocchiatoio proveniente da Cutro con una promessa, che Francesco ha pienamente accolto: quella di donare a tutte le diocesi italiane altri inginocchiatoi costruiti con i legni dei barconi carichi di migranti.