C'è l'intesa al Senato sul testo riformulato dell'emendamento sul superbonus al dl aiuti bis. Lo riferiscono i presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama e relatori del provvedimento, Daniele Pesco (M5s) e Luciano D'Alfonso (Pd), che esprimono soddisfazione e ringraziano governo e funzionari.

Il testo sarebbe quello illustrato ieri sera a grandi linee e sul quale i gruppi avevano espresso un consenso di massima. Il testo ha l'ok di Palazzo Chigi e, ha detto il sottosegretario all'economia Federico Freni, «accontenterà tutti».

«Sul Superbonus, come avevo anticipato ieri, abbiamo individuato una soluzione che ritengo possa trovare il consenso del Parlamento. Abbiamo depositato la norma in Commissione e verrà votata in mattinata». Lo conferma il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in una nota. «Serve - ha aggiunto Castelli - a garantire cittadini ed imprese, e soprattutto a far camminare una misura che abbiamo fortemente voluto e costruito, con l'obiettivo di garantire, in questi anni post Covid, la ripresa del settore edile e la crescita del Pil. Un obiettivo che è stato ampiamente raggiunto».

Secondo quanto disposto all’inizio del mese scorso in Consiglio dei ministri, il decreto aiuti bis prevede 17 miliardi di aiuti per famiglie e imprese. Il Governo avrebbe tempo fino all’8 ottobre prossimo per la conversione in legge, ma l’esecutivo vuole accelerare i tempi perché è già in pista il terzo pacchetto di aiuti, da 12-13 miliardi di cui 6,2 già formalizzati grazie ai migliori conti pubblici, sul quale si concentrano gli ultimi sforzi dell'esecutivo prima del voto.

La prima parte degli interventi riguarda tutta l'emergenza energetica e le famiglie. C'è infatti l'estensione agli ultimi mesi dell'anno del bonus per luce e gas (con allargamento dell'Isee a 12mila euro), l'introduzione di tariffe agevolate per i clienti vulnerabili, il congelamento delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura fino al prossimo maggio, l'azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e dell'Iva al 5% sul gas, una nuova tornata di crediti d'imposta per le imprese energivore e gasivore ma anche non, il bonus carburanti in agricoltura e pesca, per i servizi di trasporto e il prolungamento dello sconto sulle accise della benzina (poi ancora esteso per decreto interministeriale al 5 ottobre).

Stabilito anche l’anticipo della rivalutazione delle pensioni al 2% all’ultimo trimestre del 2022, insieme a un conguaglio dello 0,2% (anticipati entrambi al 1° novembre 2022) in adeguamento al costo della vita che sarebbe dovuto partire dal 1° gennaio 2023 ma ci sarebbe il tetto dei 35.000 euro. La rivalutazione in base all’inflazione sarà quindi anticipata dal primo ottobre, tredicesima compresa. Il costo totale della misura è pari a 2,38 miliardi di euro.