Un gesto terribile, crudele e compiuto senza alcuna ragione se non quella di un distorto senso del divertimento che si ritorce contro l’autrice, attirandole lo sdegno del web e finanche minacce di morte. L’episodio si è consumato in Puglia, ad Alberobello: un calcio sferrato a un gatto sul bordo di una fontana da una ragazzina che poi se la ride mentre la povera bestiola muore dopo aver combattuto invano contro le acque gelide. «Ciao amò, ora beccati un po’ di notorietà» è la frase che accompagna il video girato dall’amica e poi pubblicato sui social, finito in breve tempo in pasto alla rete dove è rimbalzato di profilo in profilo e di commento in commento. Frasi che non hanno pietà per chi pietà non ha avuto per Grey, gatto che faceva parte di una colonia felina nel quartiere in cui ha sede anche il Comune e di cui si prendeva cura la proprietaria del vicino bar.

«Che tu possa finire come quel gatto. E che quel sorriso di beffa si trasformi in lacrime», tuona il web. E ancora: «Togliete l’ossigeno a questa!!!!» o «Magari si sveglia elegante domani». E, senza mezzi termini: «Che possa morire fra atroci dolori e lentamente. Un mostro che si diverte a uccidere un essere indifeso non merita altro».

Il video è stato rilanciato in alcuni casi senza coprire il volto della ragazza, che sarebbe una minorenne, indicata anche con nome e cognome. «Se questo è veramente il tuo nome e cognome sarai perseguitata per sempre – scrive qualcuno – ed è quello che ti meriti. Ti auguro di non avere più una vita tranquilla, e questa sarà la tua punizione eterna».

A raccontare l’accaduto era stata, proprio sui social, la titolare del bar che accudiva Grey. Il gatto era stato ritrovato morto nelle acque della fontana ma solo successivamente si è scoperto qual era stata la vera causa. «Ho ricevuto solo ieri sera – spiegava la donna – il video girato da questi ragazzini e più lo guardo più trovo assurdo quanto hanno fatto: è incomprensibile quella cattiveria, è insensato che lei lo colpisca e che ne rida fiera con chi sta registrando col cellulare».

La barista ha presentato denuncia contro il gesto della ragazzina: «È giusto che prenda coscienza di quanto ha fatto, che cresca e che qualcuno le faccia capire che il rispetto per ogni forma di vita è fondamentale». Tra i commentatori c’è chi spera in una punizione esemplare da parte della giustizia, il codice penale prevede infatti in questi casi la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Ma c’è anche chi va ben oltre: «A che serve la denuncia? A questa bisogna maltrattarla come ha fatto con il gatto, altro che la denuncia».