Ha suscitato non poche polemiche la storia che arriva da Peschiera Borromeo, comune di 23 mila abitanti, nella città metropolitana di Milano. Questi i fatti, riportati anche su il Corriere. Qualche settimana fa una residente, dopo aver letto un post sulla pagina Facebook del Comune nel quale si parla dei lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale – già ricco di commenti di lamentele e proteste -, presa dall’esasperazione per la situazione delle strade, un po’ provocatoria, si lascia andare ad un commento semplice quanto netto: «Amministrazione ridicola».

La richiesta di scuse

Un commento però che le costa caro, considerato che la mattina dopo la donna ha ricevuto la visita di un agente della polizia locale che al citofono le ha comunicato che «il comandante ha urgente bisogno di parlare con lei». E il comandante, Claudio Grossi, al telefono le ha confermato: «Guardi, lei ha fatto un commento su Facebook un po’ pesante. Sarebbe meglio se scrivesse una lettera di scuse alla sindaca...».
La donna, sorpresa e impietrita, forse conscia dello “sbaglio”, dopo aver chiuso la telefonata e annotato l’indirizzo mail della sindaca di Peschiera, lo scorso venerdì 28 giugno, invia alla prima cittadina Caterina Molinari sei righe di discolpa: «Le chiedo di accettare le mie scuse più sincere per quello che ho scritto e le prometto che non succederà mai più».

 

La risposta della sindaca

La mail non riceve risposta, ma il commento viene eliminato dalla pagina Facebook senza che nessuno se ne accorga. Qualche settimana dopo, però, la storia finisce sul sito d’informazione locale “7giorni.info”. Giulio Carnevale, nel 2014 candidato di Fratelli d’Italia, ricostruisce i passaggi della vicenda e decide di pubblicare tutto. Il caso torna quindi sui social e si scatena un vespaio.

A questo punto viene interpellato anche il comandante della polizia locale Grossi che ammette l’intervento sostenendo d’aver agito d’iniziativa, come abitudine di fronte a frasi offensive e insulti sui social. Una tesi confermata dalla sindaca di centrosinistra Caterina Molinari: «Non ho chiesto io di intervenire, ma le direttive sono queste. Il commento era lesivo dell’onorabilità dell’amministrazione, siamo pubblici ufficiali. Avremmo potuto fare una querela, così diamo la possibilità agli autori di correggere il tiro. Gli agenti a casa? A me sembra una cosa normalissima».

Nei mesi scorsi il Comune di Peschiera aveva effettivamente querelato un altro utente social «colpevole» d’aver insultato un vigile.

«Espressione di dissenso»

In questo ultimo caso, però, assicura l’autrice, non c’erano intenzioni offensive: «Sono rimasta di ghiaccio. Trovarsi la polizia locale sotto casa poche ore dopo un commento social è un’esperienza che mai mi sarei immaginata (…). La mia era l’espressione di un dissenso per le strade piene di buche. Le scuse immediate? Non avevo possibilità di scelta...».