Forte esplosione a Donetsk, nella regione separatista filorussa del Donbass, nell'Ucraina orientale. Secondo il corrispondente dell'agenzia di stampa Sputnik, l'esplosione sarebbe avvenuta a poche decine di metri dall'edificio che ospita il governo dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk. Secondo notizie non ancora verificate e riportate online, l'esplosione avvenuta a Donetsk sarebbe quella di un'auto in un parcheggio. Non sono ancora chiari i motivi della deflagrazione.

Poche ore prima le autorità della repubblica separatista Donetsk avevano inviato ai residenti un sms contenente le istruzioni per l'evacuazione. Nel messaggio viene invitata la popolazione a non farsi prendere dal panico e a recarsi nei vari centri di evacuazione muniti di documenti, beni di prima necessità e scorte di cibo e acqua.

Proprio oggi Vladimir Putin ha denunciato un «aggravarsi della situazione nell'est dell'Ucraina». A causa delle azioni di Kiev, ha affermato il presidente della Federazione russa, «si è verificato un aggravarsi della situazione nel Donbass».

Nella sua conferenza stampa a Mosca, il presidente russo in particolare ha denunciato «sistematiche e massicce violazioni dei diritti umani» nella regione del Donbass e «discriminazioni della popolazione russofona» in Ucraina. La minaccia di nuove sanzioni occidentali viola gravemente il diritto internazionale e il paese «dovrà rafforzarsi dall'interno» per contrastarne l'effetto.

«Si tratta di pressioni attraverso le sanzioni, è assolutamente illegale, un'importante violazione del diritto internazionale cui quelli che ne parlano ora sono interessati solo se è di beneficio a loro. E quando non conviene loro allora si dimenticano di tutte le norme del diritto internazionale», ha aggiunto. «L'unico modo per superare questo stato delle cose è rafforzarci dall'interno».