Il provvedimento che in Europa è stato adottato anche dall'Italia irrita la Cina. Anche l'Oms invita a non discriminare i cittadini in base al paese di provenienza. Intanto c'è attesa per il sequenziamento dei tamponi effettuati negli aeroporti
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L'ordinanza firmata dal ministro della Salute Orazio Schillaci lo scorso 29 dicembre che prevede il tampone obbligatorio per i cittadini cinesi che atterrino negli aeroporti italiani rischia di innescare una crisi diplomatica tra Pechino e l'Europa. La portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning ha infatti annunciato che la Cina potrebbe presto adottare contromisure sulla base del principio di reciprocità. «Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili», ha dichiarato Mao Ning.
Dopo l'Italia, anche la Spagna e la Francia hanno adottato identica misura finalizzata al contenimento dei contagi. La precauzione nasce dal fatto che, archiviata la politica del "contagio zero", il Governo di Pechino, dopo un lunghissimo periodo, ha autorizzato finalmente i propri cittadini a effettuare viaggi internazionali. Il "liberi tutti" però ha coinciso con una fortissima ripresa dei contagi in Cina. La società di ricerca britannica Airfinity stima che nel mese di dicembre dello scorso anno, siano morti per Covid 9mila cinesi al giorno e annuncia per i contagi il prossimo 13 gennaio raggiungeranno il picco con 3,7 milioni di nuovi casi al giorno. La preoccupazione è che i cinesi che si spostano possano portare in Europa e in Italia nuove varianti del virus in grado di bucare i vaccini.
Oltre ai tre stati europei, Italia, Spagna e Francia appunto, a livello mondiale anche Stati Uniti, Giappone, India, Taiwan e Corea del Sud hanno deciso di adottare delle contromosse. L'Organizzazione mondiale della Sanità, nei giorni scorsi, ha espresso perplessità, arrivando ad affermare che non è consentito discriminare alcuna particolare popolazione.
Di certo c'è che l'Italia andrà avanti per la propria strada. In Lombardia, ad esempio, dove nei primi giorni di obbligatorietà del tampone, è risultato positivo al Covid il 50% dei passeggeri atterrati negli scali milanesi, l'ex Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, intende insistere con l'operazione di sanità pubblica. A breve sono attesi i risultati dei sequenziamenti. Il timore, come dicevamo, è legato alla scoperta di nuove varianti.