Dal 5 all'11 gennaio, «continua a crescere la pressione sugli ospedali sia nei reparti di area medica che nelle intensive». Salgono infatti del 31% i ricoveri di pazienti Covid-19 con sintomi (passati da 12.912 della settimana precedente a 17.067) e del 20,5% le terapie intensive (passate da 1.392 a 1.677). Ma a crescere del 35,4% sono anche i decessi. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea come «il sovraccarico degli ospedali comporti il rinvio della cura di altre malattie».

Nella settimana dal 5 all'11 gennaio si rileva un aumento del 49% dei nuovi casi di Covid-19, che sono stati un milione e 207.689 rispetto agli 810.535 della settimana precedente. In forte crescita sono anche i casi attualmente positivi: sono 2.134.139 rispetto a 1.265.297 della settimana precedente, pari a +68,7%. Mentre l'incidenza di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 in 56 province supera i 2000 casi per 100.000 abitanti. La Fondazione Gimbe parla di "misure insufficienti a frenare la salita dei contagi".

Nella settimana dal 3 al gennaio 2022 si registrano 483.512 nuovi vaccinati (+62,1%) rispetto ai 298.253 della settimana precedente. L'aumento riguarda in particolare la fascia 5-11 (267.412; +53,3%) e quella 12-19 (61.778; +65,5%), «mentre la recente introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 al momento non ha sortito grandi effetti, visto che in questa fascia anagrafica i nuovi vaccinati sono solo 73.690».

All'11 gennaio rimangono 8,61 milioni di persone senza nemmeno una dose, di cui 2,21 milioni sono over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione.

Nella settimana appena trascorsa si registra un aumento del 6,8% del numero dei tamponi totali, passati dai 6.487.127 fatti tra il 29 dicembre il 4 gennaio ai 6.926.539 del periodo 5-11 gennaio. L'incremento riguarda sia i rapidi (+299.066 pari a +6,6%) che i molecolari (+140.346, pari al +7,1%).

Tuttavia, si legge nel report di Gimbe, «l'aumentata attività di testing, influenza solo marginalmente la crescita dei nuovi casi, considerato l'aumento dei tassi di positività dei tamponi: la media settimanale, infatti, è salita dall'8,2% al 14,3% per gli antigenici rapidi e dal 24% al 25,5% per i tamponi molecolari».