Polemiche intorno alla proposta di tenere le scuole aperte di sera e anche nel week end. Divieto di spostamenti tra regioni durante le feste
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Dopo il report previsto per oggi del ministero della salute dovrebbe emergere con chiarezza il rallentamento del contagio da coronavirus. Ma nel prossimo Dpcm dovrebbero esserci alcuni cambiamenti sostanziali per quanto riguarda la classificazione delle regioni.
Emerge da alcune indiscrezioni che Calabria e Valle d’Aosta resteranno “zona rossa”, si dovrebbe aggiungere a loro la Basilicata, incertezza per Puglia e Sicilia. Invece Lombardia e Piemonte andrebbero verso la “zona arancione”.
Il governo vuole riaprire tutte le scuole il 9 dicembre. La ministra Lucia Azzolina sostiene con forza questa scelta, il premier Giuseppe Conte abbraccia questa proposta e per la ministra dei trasporti Paola De Micheli la soluzione sarebbe quella di applicare una turnazione, gli istituti dovrebbero restare aperti dalle 8.00 alle 20.00 anche il sabato e la domenica. Negli ultimi Dpcm, infatti, era stata confermata la didattica in presenza solo per ragazzi frequentanti le scuole elementari e per le classi di prima media.
Per la De Micheli bisognerebbe «accelerare sullo scaglionamento degli ingressi per le scuole superiori – e inoltre - utilizzare le dodici ore della giornata per le lezioni in presenza, dalle 8 alle 20, spingere per portare più classi a scuola il sabato e la domenica».
Ma i docenti non ci stanno e per loro: «Serve altro assumere più insegnanti e personale amministrativo, pagare i festivi, modificare i contratti – e aprendo le scuole nel fine settimana - i comuni e le province dovrebbero trovare i fondi per pagare energia elettrica, gas e acqua sette giorni su sette».
Intanto, oggi pomeriggio, Conte incontrerà i capidelegazione della maggioranza per decidere le misure in vista del Natale. I temi trattati saranno: divieto di spostamento tra le regioni, permesso di andare nelle seconde case, deroghe per trascorrere il 25 dicembre con i parenti soli, coprifuoco, messe e orario di apertura dei negozi.
Pare che, tra le scelte già fatte, ci sia il divieto di passare da una regione all’altra anche se sono già entrate in fascia gialla. Ancora aperta, invece, la discussione sugli orari dei negozi che potrebbe essere fissata alle 22, convinti che invece si debba mantenere il coprifuoco alle 22 e quindi imporre la chiusura alle 20.