Il ministro degli affari regionali dalle pagine del Corriere della Sera condanna le folle che nella giornata di ieri hanno invaso strade e piazze in tutta Italia. E sul Natale: «Si pensa solo al business»
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«Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili. Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale». Così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sul 'Corriere della sera' dove spiega che la scelta della Germania di fare il lockdown generale è «una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non sono conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche».
Sugli spostamenti tra i comuni «Conte è sempre stato rigoroso ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore». Conferma che il coprifuoco delle 22.00 non si tocca («Gesù può nascere due ore prima») e poi aggiunge: «Tanti parlano del Natale pensando al business. Non è un caso che la Chiesa e il Papa abbiano dato una lezione a tutti, adattando alle regole gli orari delle messe. Ho letto che in questo Natale dovremmo farci guidare più dallo Spirito Santo che dalle apparenze, concordo».
E fa presente che di fronte alle crisi di governo lo Spirito Santo non serve: «La crisi si evita assumendosi in Parlamento la responsabilità delle cose che si dicono e si fanno». Se Renzi «manda a casa il governo deve spiegarlo agli elettori» e «significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienza di breve termine - continua Boccia - il Pd è la più grande forza progressista europea e non ha mai ceduto ai ricatti. Se Renzi vuole aprire la crisi la strada è una sola, il Quirinale verifica se esiste una maggioranza parlamentare e se non esiste si va alle urne. Se non c'è l'alleanza, il voto è la strada maestra. Ipotizzare una terza maggioranza in questa Legislatura mi sembra oltre ogni limite di decenza, ma in una democrazia parlamentare tutto è possibile».