Giuseppe Conte non esclude la necessità di imporre il lockdown a Natale. Nel corso di una conferenza stampa a Capri, in risposta alle domande dei giornalisti che chiedevano al presidente del Consiglio di commentare le parole del virologo Andrea Crisanti («Se non c’è un’inversione di rotta sui contagi, un lockdown a Natale è nell’ordine delle cose»), il presidente del Consiglio ha detto: «Non faccio previsioni per Natale, io faccio previsioni in questo momento delle misure più adeguate idonee e sostenibili per prevenire un lockdown ma è chiaro che molto dipenderà dal comportamento dei cittadini». In altre parole, non ha escluso che la misura si renda necessaria se la curva dei contagi dovesse continuare a salire con questo ritmo.

 

Oggi, in Italia, si è registrato un vero e proprio record di nuovi casi: secondo il bollettino del Ministero della Salute in 24 ore si sono registrati 7.332 positivi, che portano il totale a 372.799. Il dato più alto prima di oggi dall'inizio dell'emergenza si era registrato il 21 marzo, con 6.557 casi in un giorno: in quel caso, però, i tamponi fatti furono 26.336 mentre ieri ne sono stati fatti 152.196, il numero più alto dall'inizio dell'emergenza.

 

Conte, inoltre, ha ribadito la necessità di rispettare le regole: «Continua questa curva che sta lentamente ma progressivamente crescendo, è la ragione per cui abbiamo adottato misure più restrittive: non ci ha fatto affatto piacere ma dobbiamo adesso rispettare le regole più restrittive. C'è il nuovo innalzamento ma c'è anche un record di tamponi ma è chiaro che non può non preoccupare e non spingerci a rispettare tutte le regole. Se cresce il numero dei contagiati e il numero delle persone negli ospedali e in particolare in terapia intensiva andremo di nuovo in difficoltà. Dobbiamo fermare questa curva e per farlo non c'è modo migliore che rispettare le regole».

 

E ancora: «Adesso questa nuova ondata l'affronteremo con grande senso di responsabilità, con grande sensibilità, afferrando quelli che sono i valori in gioco. E smettiamola di far polemica, di fare discorsi astratti, di fare discussioni e dibattiti, qui bisogna essere concreti. C'è da tutelare la salute».
Parole nelle quali si riverberano le crescenti preoccupazioni degli Stati europei. Questa sera, il presidente francese Emmanuel Macron ha proclamato il “coprifuoco” a Parigi e in altre otto città dalle 21 alle 6 mattino. Una misura inedita in tempo di pace, che il leader francese ha annunciato nel corso di un'intervista tv.