Una piantagione di canapa indiana in una grotta in un'area di interesse archeologico. È quanto scoperto nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord. I finanzieri della Compagnia di Giugliano hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip nei confronti di due persone di 46 e 33 anni residenti in Bacoli per produzione e spaccio di sostanza stupefacente.

L'indagine è partita ad agosto 2018 quando, dopo la scoperta di una coltivazione di marijuana a Giugliano in Campania, con l'arresto di un loro complice. Dalle indagini, è emerso che gli arrestati hanno realizzato a Bacoli, all'interno di un sito archeologico denominato Grotta di Scalandrone, una serra per la coltivazione di droga.

Alla piantagione, che è in posizione defilata e sottostante al piano di campagna, dotata di tutte le più sofisticate apparecchiature necessarie per la coltivazione intensiva delle piante di canapa indiana e la produzione a ciclo continuo della sostanza stupefacente, tra cui un sistema di irrigazione, si accede tramite un cunicolo posto a lato della strada provinciale che - riferisce l'agi - prende proprio il nome dell'antica galleria utilizzata in epoca romana come ramo secondario dell'acquedotto di Serino.