All'interno dell'auto dell'uomo che domenica 20 maggio ha prima lanciato la figlia dal viadotto della A14 per poi suicidarsi dopo 7 ore di trattative, la polizia scientifica ha trovato un bicchiera di plastica con 50 grammi di polvere mischiata a cocaina e una siringa usata con all'interno qualche goccia di una sostanza non ancora identificata.

In attesa degli esami disposti sui reperti rintracciati sulla Bmw di Fausto Filippone e dei risultati delle autopsie, gli investigatori ipotizzano che l'uomo avrebbe potuto drogare la figlia prima di gettarla dal cavalcavia e che anche lui abbia potuto assumere sostanze psicotrope.

Anna Lucia Campo, sostituto procuratore titolare dell'indagine, ha anche richiesto una perizia informatica sui telefoni cellulari di Filippone e della moglie, quest'ultimo trovato in possesso dell'uomo e danneggiato dopo il salto dal viadotto. Sembrerebbe confermata l'ipotesi dell'omicidio della moglie da parte di Filippone, che l'avrebbe condotta in una casa di sua proprietà, solitamente affittata a studenti, per poi spingerla dal balcone.

 

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