Gira in internet e sui social una lettera a firma del ministero della Difesa, nella quale viene specificato l’immediato richiamo alle armi per le classi che vanno dal 1980 al 1986. Una notizia falsa, che ha spaventato o esaltato qualcuno, messa in giro dai soliti ignoti virtuali che, sfruttando la ormai consueta faciloneria dell’utente medio, diventa subito virale.

 

Agente Lisa, il profilo facebook della polizia di Stato, già stamattina ha diramato un comunicato nel quale spiega l’accadimento. “Di questi tempi - è scritto sulla pagina in questione - ci mancava solo la bufala della “chiamata alle armi”. Uno scherzo di pessimo gusto che è iniziato a quanto pare nel Veneto e che ora sta raggiungendo le altre regioni italiane.

 

Si tratta di una lettera che arriva via posta e che, come si vede dalla foto, utilizza l’intestazione di un fantomatico Ministero della Difesa Dipartimento delle Forze Armate . Nella missiva si individuano alcune “classi” chiamate alle armi.
Quindi manco a dirlo, come al solito invece di collaborare a spegnere sul nascere qualsiasi allarmismo lo sforzo sembra essere andato in direzione opposta. Perché magari qualcuno incredibilmente ci è cascato, anche se forse il dubbio, che una cosa del genere sarebbe stata sicuramente sulle prime pagine dei giornali e in apertura di Telegiornali, doveva pur venire.

 

Altri invece hanno alimentato la cosa forse per burla. Ma anche qui prima di diffondere queste notizie ci si dovrebbe ricordare che il phishing, la truffa che colpisce ovunque migliaia di persone al giorno, miete vittime pur se le richieste sono fatte in modo palesemente truffaldino. Questo per dire che l’ingenuità delle persone non va sottovalutata. Insomma tranquillizzate le mamme e i parenti più ansiosi. Nessuna chiamata alle armi per i nostri giovanotti”.

 

Le bufale in internet sono diventate un appuntamento regolare, anche se ad onor del vero, sono facilmente smascherabili da chiunque. Innanzitutto perché, dovrebbe saltare all’occhio la veridicità della notizia grazie alle fonti. Se la fonte è, per esempio, “ilcorsarodellasera” o il “giomale” la possibilità che le informazioni date siano false è vicina al 100 per cento. Per quanto riguarda poi la storia della “chiamata alle armi” non è credibile che, nonostante l’era digitale, un ministero come quella della Difesa assoldi nuove leve tramite social.