La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto militari dell’Arma dei carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sui depistaggi relativi al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi. Inoltre è stato sollecitato il processo tra gli altri per il generale Alessandro Casarsa, all'epoca dei fatti capo del Gruppo Roma, e per il colonnello Lorenzo Sabatino, già capo del Nucleo operativo di Roma.

 

Diversi i reati contestati

I carabinieri sono indagati a vario titolo per i reati di falso ideologico, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. In particolare ad essere contestate sono le condotte che portarono a modificare le due annotazioni di servizio, redatte il giorno dopo la morte di Cucchi e relative allo stato di salute del ragazzo quando, la notte tra il 15 e 16 ottobre 2009 venne portato alla caserma di Tor Sapienza. Contestata anche la mancata consegna in originale di quei documenti che la magistratura aveva sollecitato ai militari nel novembre del 2015, quando era appena partita la nuova indagine e tre agenti della Polizia Penitenziara (Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici) erano stati definitivamente assolti dalla Cassazione.

 

A formulare le accuse sono stati i pm Giovanni Musarò e il procuratore Giuseppe Pignatone. Stefano Cucchi morì il 22 ottobre del 2009 all’ospedale Sandro Pertini di Roma, sei giorni dopo essere stato arrestato dai carabinieri della stazione Appia per detenzione di stupefacenti.