Continuano le indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, arrestato a Palermo il 16 gennaio 2023. In particolare, gli inquirenti si stanno concentrando su due misteriosi furti messi a segno al comune di Trapani nel 2015 e nel 2018. Da lì potrebbero provenire le cinque carte di identità intestate ad altrettanti cittadini incensurati di Campobello di Mazara, trovate nel covo di Matteo Messina Denaro di vicolo San Vito dopo il suo arresto. È l'ultima pista investigativa seguita dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire la latitanza del capomafia.

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I due episodi, ritenuti finora di criminalità comune, potrebbero assumere una connotazione totalmente diversa. Le carte rubate erano tutte in bianco. Secondo gli investigatori sarebbero state poi compilate con le generalità dei 5 cittadini del posto. Al documento sarebbero stati aggiunti la foto di Messina Denaro -nel covo c'erano diverse foto tessera - e il timbro del Comune di Campobello. Un procedimento complesso sul quale i pm cercano di far luce che difficilmente il boss avrebbe potuto realizzare senza le complicità di altri.