Una bambina di un anno e cinque mesi, positiva al coronavirus, è stata sottoposta lo scorso agosto a un trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche per curare una forma di leucemia mieloide ad altissimo rischio. Lo rende noto l'Azienda ospedaliero universitaria del pediatrico Meyer di Firenze dove è stato effettuato il trattamento.

 

«Una scelta difficile», si sottolinea, quella fatta dai medici del Meyer. La piccola, infatti, doveva essere sottoposta a trapianto in tempi rapidi, ma i tamponi rino-faringei a cui è stata sottoposta nell'arco degli ultimi mesi continuavano a dare sempre lo stesso responso di positività al virus. «Abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo deciso di andare avanti», spiega Veronica Tintori, responsabile della Sezione trapianti ematopoietici del Centro di eccellenza di oncologia ed ematologia, diretto da Claudio Favre.

 

Ora, a un mese di distanza dal trattamento, si può dire che la scelta si è rivelata giusta: la bambina ha avuto un recupero molto rapido e ha potuto fare ritorno a casa, anche negativizzata.