Spiegano in un post sui social come stanno vivendo la vicenda giudiziaria che li ha coinvolti. Nei giorni scorsi, si ricorderà, erano scattati gli arresti domiciliari per i genitori dell’ex premier Matteo Renzi. Nei confronti dei due, e di un terzo soggetto, viene contestata l'emissione di fatture inesistenti. Le misure sono state emesse dal gip di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

 

«Non auguro a nessuno - nemmeno al mio peggiore nemico - di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori». Scrive Tiziano Renzi su Facebook specificando: «Voglio che sia chiara una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell'accusa. Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono false». Sia lui che la moglie Laura Bovoli non sono più nella loro abitazione a Torri, sulla collina di Rignano sull'Arno (Firenze): hanno chiesto al gip, attraverso il loro difensore Federico Bagattini, di potersi trasferire, per 'motivi familiari', nella casa di una delle figlie a Rignano. Qui passeranno le loro giornate sempre agli arresti domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia previsto per lunedì prossimo: «Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza» continua Renzi concludendo: «Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero».

 

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