L’ex presidente degli Stati Uniti è accusato di brogli elettorali. Si è costituito nella notte e immediatamente rilasciato su cauzione ma ha dovuto affrontare la procedura riservata a tutti quelli che negli Usa finiscono dietro le sbarre
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Alla fine, alla quarta incriminazione, Donald Trump è stato arrestato. L'ex presidente degli Usa si è costituito questa notte nel carcere della Contea di Fulton, ad Atlanta questa notte. Schedato e poi rilasciato su cauzione, Trump ha dovuto seguire la trafila riservata a tutti coloro che in America finiscono dietro le sbarre, a cominciare dalla foto segnaletica, già entrata nella storia, che il tycoon ha immediatamente rilanciato dal suo profilo twitter con un breve messaggio a caratteri cubitali: «Condizionamento delle elezioni, mai arrendersi!». Era dal gennaio 2021 che Trump non appariva sul social dell’uccellino, che nel frattempo è stato acquistato da Elon Musk e ha cambiato nome da Twitter in X.
Non era mai successo che un ex presidente degli Stati Uniti venisse arrestato e fotosegnalato. Trump è accusato di aver tentato di ribaltare la sconfitta alle elezioni del 2020 in Georgia. L'indagine del procuratore Fani Willis ha preso le mosse dalla pubbicazione di una telefonata tra Trump e il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, al quale suggeriva che avrebbe potuto «trovare 11.780 voti» necessari per battere Joe Biden. Il 5 settembre dovrà ripresentarsi per l'udienza in cui dovrà dichiararsi colpevole o innocente.
Durante la campagna per la nomination repubblicana del 2024 Trump dovrà affrontare altri quattro processi, che in caso di condanna potrebbero costargli molti anni di carcere.