Spintoni, calci e anche colpi di scopa. Decine e decine di violenze nei confronti dei degenti della clinica che venivano anche umiliati e minacciati: «Devi morire, buttare veleno»
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La Guardia di Finanza ha sequestrato una casa di riposo lager a Palermo, arrestando sei donne accusate a vario titolo di maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio. Gli investigatori hanno documentato, attraverso telecamere nascoste, decine di episodi con violenze fisiche e psicologiche nei confronti degli ospiti della struttura: spintoni, calci e schiaffi accompagnati da insulti e ingiurie. Maltrattamenti che avrebbero indotto alcuni anziani perfino a atti di autolesionismo.
I degenti della clinica "Aurora", sottoposti a vessazioni e soprusi di ogni genere che hanno provocato sconcerto tra gli stessi inquirenti, saranno adesso sottoposti anche a controlli medici visto che all'interno del centro non sono mai state adottate le procedure per il contenimento del coronavirus.
Decine di maltrattamenti
Le indagini eseguite dai finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali del Nucleo di polizia economico - finanziaria di Palermo, valorizzando anche le dichiarazioni di ex dipendenti della struttura, hanno inoltre consentito di individuare allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni dei pazienti.
Su delega della Procura della Repubblica, sono state quindi avviate specifiche attività di intercettazione. Sono emersi «metodi di vessazione fisica e psicologica inflitti agli anziani, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, ingenerando uno stato di totale esasperazione fino al compimento di atti di autolesionismo». «In poco più di due mesi - sottolineano i finanzieri- sono state, infatti, registrate decine e decine» di condotte di maltrattamento a danno di persone fragili e indifese.
Anziani minacciati
Dalle indagini è emerso «un vero e proprio regime di vita vessatorio, mortificante ed insostenibile, fatto di continue ingiurie e minacce», come ad esempio: «se tu ti muovi di qua io ti rompo una gamba cosi la smetti, o zitta, muta»; «devi morire, devi buttare il veleno là», «per quanto mi riguarda può crepare» e violenze fisiche finanche colpi di scopa; in alcuni casi, i degenti sono stati legati alla sedia per inibire loro ogni movimento.