Le ondate di gelo, la mancanza di gas e la pandemia nei territori devastati dalla guerra. Il direttore regionale per l’Europa Kluge: «Le temperature crolleranno fino a -20 gradi»
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L’Oms lancia l’allarme sulla situazione in Ucraina. «Questo inverno – afferma il direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa Hans Kluge - sarà pericoloso per la vita di milioni di persone in Ucraina. La devastante crisi energetica, l'aggravarsi dell'emergenza di salute mentale, i vincoli all'accesso umanitario e il rischio di infezioni virali renderanno la stagione fredda un arduo banco di prova per il sistema sanitario e per il popolo ucraino».
Il Paese, ribadisce, oggi «sta affrontando una crisi termica, oltre a una crisi permanente causata dalla guerra e dalla pandemia. La metà delle infrastrutture energetiche dell'Ucraina è danneggiata o distrutta. Questo sta già avendo effetti a catena sul sistema sanitario e sulla salute delle persone. In parole povere, questo inverno riguarderà la sopravvivenza», avverte. Per focalizzare l'attenzione del mondo su questa situazione Kluge ha affrontato la sua «quarta visita quest'anno» a Kiev, «pochi giorni dopo la più grande ondata di attacchi missilistici in tutto il Paese, per incontrare funzionari, operatori sanitari e pazienti, e offrire il sostegno incrollabile dell'Oms al ministero della Salute, al Governo e al popolo ucraino», oltre che per ringraziare «medici, infermieri e operatori sanitari che continuano a mostrare il loro eroismo».
«Quello che sappiamo - prosegue - è che centinaia di migliaia di locali, comprese abitazioni private, scuole e ospedali, in tutto il Paese non hanno la fornitura di gas, essenziale non solo per cucinare ma anche per il riscaldamento. Oggi 10 milioni di persone, un quarto della popolazione, sono senza elettricità. Si prevede che le temperature crolleranno fino a -20 gradi in alcune parti del Paese. Il freddo può uccidere. Molte famiglie disperate saranno costrette a ricorrere a metodi di riscaldamento alternativi, bruciare carbone o legna o utilizzare generatori alimentati a gasolio o riscaldatori elettrici. Questi comportano rischi per la salute, inclusa l'esposizione a sostanze tossiche dannose per bambini, anziani e persone con problemi respiratori e cardiovascolari, nonché ustioni e lesioni accidentali. E prevediamo che da 2 a 3 milioni di persone in più lasceranno le loro case in cerca di calore e sicurezza». Ci saranno poi i rischi legati a «infezioni respiratorie come Covid, polmonite e influenza, e il grave rischio di difterite e morbillo nei gruppi non vaccinati».