Un percorso multimediale in una Roma come non l’abbiamo mai vista: vuota. Il racconto nella Mezz’ora da LaCapitale Speciale
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Un percorso multimediale quello allestito nella sala Zanardelli del Vittoriano, una mostra più unica che rara: “Roma silenziosa bellezza”. Un percorso da circa 50 scatti a opera di Moreno Maggi, fotografo di architettura, che durante il lockdown ci ha regalato il suo punto di vista su una Roma completamente vuota e che lascia senza fiato. Durante il percorso tra gli scatti e le installazioni multimediali, si snodano una serie di citazioni volute proprio dai curatori della mostra: Roberto Koch e Alessandra Mauro.
La mostra è promossa da Webuild e dall’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e fa parte dell’omonimo progetto che comprende un catalogo e un volume, editi da Rizzoli per conto di Webuild, che punta a promuovere un dibattito su tutti i temi che riguardano una nuova concezione di città, più vivibile e più sostenibile. Alla mostra è stata dedicata una puntata de LaCapitale Speciale.
«Il progetto tendeva a documentare anche fotograficamente un momento molto drammatico della nostra storia – durante il lockdown – che metteva in evidenza una Roma che non si era mai vista, totalmente deserta e senza l’inquinamento» riferisce ai nostri microfoni Moreno Maggi e continua «Roma è una città fragile, una città d’arte in cui ti si spiegano davanti storie che si intersecano, uno dei pochi luoghi al mondo dove il caos architettonico crea l’armonia».
Guardando le foto si hanno molteplici sensazioni: il vuoto della città ti fa capire quanto sono impattanti le strade e quanto siano maestosi i palazzi, monumenti, statue che assumono un’altra prospettiva. Sensazioni ed emozioni condensate in una percezione difficile da spiegare, ad un certo punto sembra di entrare dentro le fotografie, quasi stendhaliano, si vedevano avventori che ad un certo punto cominciavano a guardare a terra alla ricerca dei sanpietrini delle fotografie. Maggi non ci ha dato solo un archivio storico: è riuscito con il suo occhio e la sua camera a regalarci l’emozione di vivere una città completamente deserta, riuscendo ad immergerci all’interno della foto.
Il trucco è presto detto: grandangolo. «Noi fotografi di architettura usiamo normalmente il grandangolare come ottica di elezione. L’obiettivo grandangolare ha un angolo di campo superiore a quello dell’occhio umano e riesce a portarti all’interno delle fotografie, come tu fossi all’interno di quello che stai guardando» dice Maggi «In alcune immagini, contravvenendo a tutte le norme che ti insegnano quando fai fotografia, molte di sono scattate in controluce perché consente di inserire all’interno della fotografia queste ombre che arrivano verso di te rendendo interessante anche un primo piano che altrimenti sarebbe vuoto».
Roma è bellissima, ha una luce che trovi solo qui è una luce silenziosa che ti avvolge ma è tanto bella quanto difficile da fotografare senza scadere nel banale.
«Quando a qualsiasi cosa si toglie il superfluo rimane l’anima» dice Maggi - «L’essenza di Roma è questa bellezza in manette».
Un occhio diverso su un patrimonio di tutti, cercare di promuovere un turismo consapevole e più rispettoso di tutto il bene che ci circonda, obiettivo comune di Webuild che ha trovato espressioni nell’occhio di Moreno, dovremmo cercare di restituire la bellezza alle nostre città che anche se grandi sono, quasi sempre, molto fragili.
La puntata sarà poi disponibile su LaC Play.