Fa discutere molto l’attitudine sempre più marcata di rivisitare film, opere d'arte o testi letterari in nome del politicamente corretto, per eliminare quelli che agli occhi e alle orecchie di molti fruitori figurano come elementi discriminatori nei confronti di una determinata categoria di persone o verso certe sensibilità. Da quando il politically correct è diventato una spada di Damocle capace di piombare su registi, giornalisti, attori, cantanti, e tagliare via tante teste, il cinema, la televisione e persino la letteratura sono corse ai ripari pur di non inciampare nelle accuse di razzismo, omofobia o sessismo. Stiamo riscrivendo fiabe e censurando capolavori scritti secoli fa. Tutto questo rappresenta davvero una dovuta moderazione o è solo una gabbia culturale? Quanto è pure forma, rischiosamente ipocrita? Quanto tarpa le ali a un pensiero critico?

Ne parleremo oggi durante la striscia d’informazione di LaC Dentro la Notizia, condotta da Francesca Lagoteta, con Antonella Grippo, giornalista e analista politico, e con l’attore comico Gennaro Calabrese.

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