VIDEO | Il candidato del centrosinistra in Lombardia ospite di Antonella Grippo torna sulla frase che gli è costata un urgano di critiche: «Non volevo offendere la Calabria, mi sono espresso male». Poi si rivolge direttamente al governatore che lo aveva definito «un cretino»
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Antonella Grippo lo dice subito: «Non condivido affatto i toni usati dal presidente Occhiuto». Il riferimento è ovviamente alla polemica apertasi e chiusasi in una mezza giornata in cui tutta una serie di dichiarazioni di condanna si sono rincorse all’indirizzo di Pierfrancesco Majorino.
La giornalista di Sapri sottolinea il fatto che il politico lombardo si sia scusato, ma di più, lo porta a Perfidia per capire cosa sia realmente successo. Tra gli ospiti che sono intervenuti nella puntata di ieri sera, anche gli editorialisti Augusto Bassi ed Emanuele Ricucci (Libero), il deputato leghista Domenico Furgiuele e Orlandino Greco (Italia del Meridione).
Ma riavvolgiamo il nastro, per ricordare l’antefatto: Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, l’altro ieri, si è prodotto in una ingenua gaffe quando, ospite di Telelombardia, ha detto che «la Lombardia non è come la Calabria, è una Regione con grandi potenzialità, un sacco di gente che si dà da fare e tanto impegnata in progetti sociali e culturali». Una frase che l’ha letteralmente travolto scatenando le rimostranze di alcuni esponenti politici calabresi, tra cui in primis il presidente della Regione Roberto Occhiuto che lo ha definito «un cretino».
Lui ringrazia per l’invito a Perfidia, sottolineando che è la prima volta, dopo le polemiche, che ha l'opportunità di parlare in Tv per rivolgersi direttamente ai calabresi. Ammette che, al di là della reazione di Occhiuto, è «dispiaciuto». «Ho chiesto subito scusa - prosegue -, perché mi sono reso conto quanto avessi detto male una cosa che invece va detta in tutt’altra maniera».
Majorino spiega che il senso era da ricercare nel fatto che l’istituzione Regione Lombardia ha grandi mezzi e possedendoli ha anche grandi responsabilità, per affrontare lo sviluppo della comunità lombarda. «Mai avrei voluto offendere i calabresi. Lo dico a prescindere dalla campagna elettorale. La mia storia, la mia militanza politica e sociale dice che ho sempre contrastato il tentativo di aumentare il divario tra le Regioni del nord e quelle del Mezzogiorno».
Subito dopo il candidato alla presidenza Lombarda chiarisce di essere su posizioni antitetiche rispetto a Calderoli e al suo disegno dell’autonomia differenziata e di propendere più per il sostegno ai comuni e alle autonomie locali, mettendo al bando la regionalizzazione della scuola e auspicando più pacatezza nel dibattito. L’occasione è ghiotta anche per aprire un altro fronte: «Ci sono quelli che hanno detto di tutto in questi anni sui cittadini calabresi e meridionali – dice - e sono alleati anche di Occhiuto. Suggerirei di usare questa occasione per decidere cosa facciamo dell’autonomia. Stiamo attenti perché se diventa una fregatura per le regioni del Sud, e lo dico da candidato, rischiamo di alimentari i divari e non ne abbiamo bisogno».
Majorino chiude la questione, porgendo metaforicamente una rametto d'ulivo a chi si è sentito offeso, affermando: «La vostra è una terra bellissima, ma non lo vivo come una cartolina e un luogo di vacanza. Credo che sia una terra che ha grandissimi talenti e grandi energie, e anzi bisogna riuscire sempre di più a sostenere la crescita e le opportunità lavorative nel Mezzogiorno in generale e in Calabria in particolare».
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