“Non è stato un attacco omofobo bensì di un terrorista islamico che ce l’ha con i gay, i cristiani, i ragazzi, con i bianchi, i gialli, le donne, i bambini e gli infedeli. Chi discrimina in base alle scelte di vita non fa parte della mia cultura”. Sono le dichiarazioni di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, intervenuto telefonicamente al programma “Gli Intoccabili”, in merito alla strage di Orlando.


“Sono stufo dei minuti di silenzio, dei raccoglimenti, delle foto su Facebook. – ha proseguito il segretario della Lega Nord – In questo momento storico il nemico del mondo è il fanatismo islamico, ma non il nemico di questa o quella categoria perché a Parigi ha colpito in discoteca, altrove ha colpito in metropolitana, nei grattacieli. Negli Stati Uniti ha colpito un club gay. Questi sono degli assassini che non guardano in faccia nessuno. Spero che il problema sia ben chiaro a tutti, cancellare dalla faccia della terra l’estremismo islamico”.


In merito alla legge sulle unioni civili, il leader della Lega: “E’ una legge sbagliata e fatta male. È diritto di chiunque non applicarla”. Tanti avvocati matrimonialisti hanno detto «complicherà ulteriormente la vita delle coppie di fatto sia gay che eterosessuali», perché incasina ulteriormente un diritto di famiglia che in Italia è già complicato di suo – continua Salvini - È l’anticamera delle adozioni gay, come purtroppo parecchi Tribunali hanno già cominciato a riconoscere. Ogni sindaco agisca secondo coscienza. Non ordino niente a nessuno, non me lo permetto”.

 

Sulla proposta Gratteri su intercettazioni condivisibile: “Non conosco personalmente Gratteri ma lo stimo per quello che ha detto e fatto, come tanti altri magistrati in prima linea che parlano poco e lavorano tanto. Condivido assolutamente la proposta (che tra le altre cose prevedeva la sanzione per pubblicazione arbitraria ndr), perché se è vero che bisogna aiutare le indagini in ogni maniera possibile, da giornalista dico che mi vergogno quando leggo sui giornali pezzi di intercettazioni che non riguardano nessuna fattispecie di reato, che riguardano tizio o caio… In un paese normale chi pubblica certe schifezze viene punito così come chi le fa. Magari venisse applicata la norma prevista dal dott. Gratteri”.

 

Parlando del comizio di chiusura per il ballottaggio del 19 giugno che vede contendersi la fascia di sindaco di Milano Stefano Parisi e Beppe Sala Matteo Salvini (LN): “Spero di fare una chiusura tutti insieme, anche se ovviamente non c’è solo Milano”.