Incrociano le braccia i lavoratori del servizio di vigilanza armata e di portierato che prestano attività lavorativa per conto della società Cosmopol di Avellino. Il cantiere in questione è quello del terzo megalotto della strada statale 106 jonica Sibari-Roseto. Da oltre due anni, si va avanti con contratti di assunzione a termine e, per di più, durante le festività non è stata erogata neanche la tredicesima mensilità. 

Questa mattina un gruppo di lavoratori ha inscenato così una manifestazione di protesta davanti alla sede del concessionario Webuild/Sirjio (azienda che in Italia vanta 6mila dipendenti, di cui circa 30 impiegati nel cantiere del terzo megalotto). Al fianco dei lavoratori in sciopero, alcune rappresentanze sindacali: Giuseppe Guido e Andrea Ferrone per la Cgil e Luciano Campilongo della Uil. Tra i punti nodali: la stabilizzazione delle maestranze che possa mettere la parola fine alla precarietà e  l'immediata riassunzione dei dieci lavoratori ai quali non è stato rinnovato il contratto ormai scaduto. «Si è proceduto a nuove assunzioni - ha affermato Luciano Campilongo (Uil) - senza tener conto del personale esistente al quale è scaduto il contratto. Tra l’altro la Cosmopol è sott’organico in molti cantieri in cui opera, tra cui l’ospedale spoke di Corigliano Rossano».

Rabbia e amarezza sono i sentimenti che animano i lavoratori. «Siamo famiglie mono reddito - ha spiegato stamattina un lavoratore cui non è stato rinnovato il contratto. Dopo aver preteso da parte nostra duro lavoro, doppi turni e straordinari, adesso ci hanno dato il benservito mentre Cosmopol continua ad assumere scavalcandoci». C’è chi ha avviato vertenze legali ma al  momento non sono giunte risposte dall’azienda.    

Sindacati e lavoratori hanno chiesto che il prefetto di Cosenza s'interessi della vertenza in atto e ponga in essere un'azione di mediazione con la società che consenta di pervenire al più presto a una soluzione.