C’è una grande riscoperta dei vignaioli nel mondo, e soprattutto nella vecchia Europa. Il vignaiolo non è solo un agricoltore specializzato nella coltivazione della vite da trasformare in ottimo vino, ma è un grande conoscitore dell’ambiente in cui vive e lavora, che rispetta e tutela, e di cui studia e interpreta le vocazioni affinché il territorio possa dare il meglio di sé. Il vignaiolo è un protagonista del “terroir”, espressione francese nata per delineare tutti i fattori (disegnati dalla geografia, dal clima, dal patrimonio genetico delle viti, dai saperi tradizionali, dall’apporto umano…) che fanno nascere vini di grande pregio.

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“Vignaioli custodi del territorio”: sarà questo il tema del confronto a più voci che si terrà al Vinitaly, nella collettiva Calabria (Padiglione 12), martedì 16 aprile alle ore 14.00. L’incontro è organizzato da Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti). Sarà presente l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che si confronterà con i vignaioli calabresi sul disegno di legge che prevede il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio.

I contadini, gli agricoltori, gli allevatori svolgono un ruolo decisivo nelle aree rurali ed interne soprattutto in regioni non molto popolate, qual è la Calabria, nonché contraddistinte da un’orografia molto complessa. Contadini, agricoltori e allevatori sono senz’altro sentinelle attive dell’ambiente, ma garantiscono anche la tutela della biodiversità e di modelli di produzione del cibo non industriali e non artificiali, ma molto attinenti ai princìpi basilari della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio immateriale dell’umanità.