Il reportage

Vibo, sul corso le attività commerciali agonizzano come pesci in secca. Le testimonianze: «Quest’anno chiudo anch’io»

VIDEO | Peggiora la crisi economica lungo la strada principale che attraversa il centro cittadino. Per rilanciare il comparto c’è chi chiede di sospendere l’isola pedonale e aprire alle auto. Intanto altri negozi abbassano le saracinesche

13
di Cristina Iannuzzi
12 maggio 2024
13:35

«Ho deciso di chiudere anch’io quest’anno. È impossibile andare avanti. Se la strada che si percorre è sbagliata, è inutile insistere, meglio chiudere». Parole cariche di rabbia e delusione quelle pronunciate da Giuseppe Loiacono, storico titolare di un negozio di abbigliamento situato lungo corso Vittorio Emanuele III a Vibo Valentia. Quello che fino a qualche tempo fa era il principale agglomerato commerciale, oggi vive una profonda crisi. Non si contano più le saracinesche abbassate con la scritta affittasi o vendesi.

Poche le attività che ancora resistono. «È un periodo difficile», ammette Antonello Catania, altro storico commerciante. Ad aggravare la situazione i cantieri di rigenerazione urbana avviati pochi mesi fa in piazza Municipio e piazza Luigi Razza. Lavori che hanno ridotto i parcheggi, desertificando il corso. Nonostante le difficoltà, Antonello non si arrende e anzi propone una via d’uscita: «Come associazione di commercianti abbiamo proposto di autorizzare una “zona 30”, con fioriere laterali. Ovvero la riduzione del limite di velocità a 30 km/h. Questa soluzione potrebbe essere adottata fino a quando non saranno ultimati i lavori. Opere che una volta completate renderanno il corso più bello e attrattivo», dice fiducioso.


Una proposta simile era già stata avanzata. Prevedeva l’apertura del corso al transito delle auto. Soluzione che il comandante della Polizia municipale ha bocciato per motivi di sicurezza. «Già prima dei lavori la situazione non era florida – ammette un altro commerciante – ma adesso è certamente ancora più critica». C’è invece chi sta per gettare la spugna. È il caso di Giuseppe Loiacono che punta il dito contro la concorrenza sleale dell’e-commerce: «Molte attività online non pagano le tasse perché le società sono ubicate nei cosiddetti paradisi fiscali. Il 16 maggio dovrò pagare oltre mille euro di tasse. Lo scorso anno, per la stessa imposta, avevo sborsato 1.073 euro, quest’anno 1.128. Le tasse aumentano e gli incassi diminuiscono».

Appare invece fiducioso il vicepresidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia Antonino Cugliari: «Non sono stati i lavori a decretare la crisi, anzi, le opere, una volta completate daranno nuova linfa al commercio». La desertificazione delle attività commerciali colpisce tutto il territorio nazionale. Una via d’uscita alla crisi è stata proposta nel corso del tavolo tecnico istituito al Comune. L’idea è quella di affidare a un team di esperti il compito di raccogliere le istanze dei commercianti, ma anche dare suggerimenti dei brand che potrebbero trainare altre attività commerciali. In particolare si punta al settore gastronomico, per potere attrarre i giovani, ma anche la creazione di botteghe. Non lo dice apertamente il vice presidente della Camera di Commercio, ma lascia intendere che già qualche importante brand è pronto ad investire e ad aprire su corso Vittorio Emanuele III.

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top