«Non mi sento ridimensionato, non sono deleghe importanti quelle ritiratemi». Così il comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia, Filippo Nesci, intervistato – a margine delle celebrazioni della Virgo Fidelis – a proposito della riorganizzazione degli uffici decisa dal sindaco Maria Limardo, all’indomani della notizia della maxi indagine della Dda di Catanzaro. Il dirigente, che prima si occupava anche di Urbanistica e di una serie di servizi diversi dall’Area vigilanza, smentisce quindi di sentirsi declassato dopo le disposizioni che il primo cittadino ha deciso e che tanti commentatori hanno considerato un giro di vite, effetto delle nuove attenzioni degli investigatori dell’antimafia. Nesci, che qualche consiliatura fa aveva subito anche l’onta della sospensione, ha inoltre affermato di «non avere processi in corso, di non essere rinviato a giudizio», trovandosi d’accordo con la collega Adriana Teti che aveva prefigurato una certa normalità nel binomio indagine-dirigenza.

 

 

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