Riunione programmata per il prossimo 31 gennaio. Intanto l'Anas effettua un sopralluogo tecnico per accertare l'origine di un distacco di calcestruzzo dai piloni
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Non c’è traccia di calcinacci sotto il viadotto del Cannavino, ma la pubblicazione di alcune foto sui social in cui si vedono dei pezzi di intonaco precipitati sull’asfalto del sottostante vecchio tracciato della statale 107 è stata sufficiente per alimentare la psicosi da crollo. Destino beffardo quello del ponte: quando è stato chiuso per i necessari lavori di messa in sicurezza le comunità locali ne invocavano l’apertura. Adesso che il traffico scorre quotidianamente sull’importante arteria, si levano appelli per bloccarne l’attraversamento.
Sopralluogo di Anas
L’infrastruttura è costantemente monitorata attraverso un sistema di rilevazione automatica di eventuali anomalie e non sono segnalati cedimenti di sorta. In ogni caso, i tecnici Anas hanno comunque effettuato un sopralluogo «Si è potuto constatare la presenza di piccole porzioni di calcestruzzo sul tratto di strada comunale bypassata dal viadotto – si legge in una nota - Dalle prime verifiche in corso risulta che l’origine di tali porzioni di calcestruzzo sia riconducibile ad un piccolo distacco isolato di materiale in corrispondenza dell’unione di due conci del viadotto, a tal riguardo Anas precisa che non sussistono criticità per la staticità dell’opera d’arte».
Presto i lavori di adeguamento sismico
Peraltro è imminente l’avvio di una nuova fase di lavori per l’adeguamento sismico del viadotto, con un investimento di circa 4 milioni di euro. Giovedì 31 gennaio i sindaci dei comuni interessati prenderanno parte ad una riunione del Comitato Operativo per la Viabilità Provinciale, convocato in Prefettura, per analizzare congiuntamente all’Anas gli interventi da adottare sui percorsi alternativi in cui indirizzare il flusso veicolare in concomitanza con la chiusura del ponte. La manutenzione, programmata per l’inizio della primavera, comporterà inevitabili disagi. Serviranno circa sei mesi per completare la ristrutturazione.
I sindaci chiedono di accorciare i tempi di esecuzione dei lavori
I sindaci hanno già chiesto all’Anas di ridurre al minimo i tempi del cantiere, programmando se è il caso, turni h24. Per contenere il più possibile le ripercussioni negative alle popolazioni locali ma anche alle strutture turistiche dell’altopiano silano.
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