A seguito della decisione comunicata da Tim di cessare una serie di commesse all'azienda calabrese, da giorno 1 gennaio 2024, ben 493 lavoratori delle sedi di Catanzaro, Montalto Uffugo, Crotone e Palermo saranno posti in cassa integrazione a 0 ore si registrano le reazioni del mondo politico regionale. Intanto, le segreterie regionali Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil Ugl-Telecomunicazioni hanno proclamato uno sciopero per l'intero turno di lavoro per il 20 e 21 dicembre.

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Vertenza Abramo, Alecci (Pd): «Siamo di fronte ad un vero e proprio tsunami»

«La notizia della cassa integrazione a zero ore per circa 500 dipendenti della Abramo Customer Care in varie sedi anche della Calabria non può certo lasciarci indifferenti. In una regione fragile dal punto di vista lavorativo ed economico come la nostra, la perdita di un posto di lavoro, e quindi di uno stipendio per così tante famiglie può rappresentare una vera e propria tragedia. Tanto
più considerando che il mancato rinnovo di alcune importanti commesse potrebbe innescare un pericoloso domino mettendo a
rischio l'occupazione di tanti altri dipendenti dell'azienda calabrese, secondo alcuni almeno il doppio». Lo afferma il consigliere regionale Ernesto Alecci.

«Per vari territori della Calabria, dal catanzarese, al crotonese, al cosentino, in cui sono presenti le sedi dell'azienda Abramo - prosegue - la perdita di ben 500 stipendi tutti in una volta potrebbe essere un vero e proprio tsunami, dal quale sarà difficile rialzarsi. Non oso immaginare in quale clima queste famiglie passeranno le feste natalizie. La politica non può voltarsi dall'altra parte. È necessario trovare al più presto una soluzione che possa assicurare a questi onesti lavoratori una continuità occupazionale e maggiori garanzie per il futuro».

«Al riguardo - conclude Alecci - bene fanno le sigle sindacali che, come sempre, sono al fianco di questi lavoratori e in momenti così drammatici lottano per affermare i loro diritti e difendere la dignità del lavoro. Mi auguro, pertanto, che le continue venute in Calabria di tanti ministri e dei massimi vertici politici nazionali non siano solo sterili passerelle, avendo ora l'occasione di dimostrare concretamente, su un tema così importante, la loro fattiva vicinanza alla nostra terra con un immediato intervento del Governo centrale in sintonia col governo regionale».

De Bartolo (Idm): «Si ponga rimedio alla grave situazione dei lavoratori di Abramo Costumer Care»

«Italia del Meridione intende accendere le luci dei riflettori sulla situazione che si sta consumando a danno dei lavoratori di Abramo Costumer Care. La già drammatica situazione occupazionale nella nostra regione rischia di aggravarsi ulteriormente vista la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione (a zero ore) 493 dipendenti a partire dal prossimo 1 Gennaio 2024.
Il mancato rinnovo del contratto del committente TIM con l'azienda calabrese fornitrice dei servizi, mette in ginocchio la possibilità dell’azienda stessa per il mantenimento dei livelli occupazionali e rende drammatica la prospettiva lavorativa di oltre 1100 dipendenti con le rispettive famiglie». È quanto scrive in una nota il segretario regionale di Italia nel Meridione Emilio De Bartolo.

«Come Italia del Meridione pensiamo che sia un fatto grave per un colosso come Tim disdire i contratti a una azienda in procedura concorsuale, mettendo di fatto sul lastrico centinaia di famiglie. Una così grave situazione non può passare inosservata alle Istituzioni Regionali e Nazionali che, per quanto di loro competenza, dovranno cercare di individuare delle soluzioni opportune per tutti i lavoratori interessati da questa annosa vicenda. Alle soglie delle festività natalizie, come Italia del Meridione, sollecitiamo, quindi, un interessamento concreto e rapido da parte della Regione Calabria attraverso il Presidente Occhiuto, del Ministero dello Sviluppo economico e di tutti i parlamentari calabresi, affinché si possa trovare - conclude De Bartolo - una via d’uscita alla grave crisi aziendale in atto e si possano garantire tutte le tutele possibili per i dipendenti della Abramo Customer Care delle sedi di Montalto Uffugo, Catanzaro e Crotone». 

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Partito della Rifondazione Comunista: «Vicino ai lavoratori»

«Nell’epoca in cui a dettare legge è il libero mercato, che è sempre più un’arena in cui i grandi gruppi di potere sono liberi di giocare e disporre delle vite di lavoratrici e lavoratori, non è insolito quanto sta accadendo tra Calabria e Sicilia. Dal primo gennaio circa 500 lavoratori Abramo CC andranno in cassa integrazione a zero ore, in seguito alla comunicazione da parte di TIM di non voler rinnovare alcune commesse. Ancora una volta, lavoratrici e lavoratori sono vittime di azioni spregiudicate che vanno in conflitto con leggi dello Stato e contratti collettivi nazionali». Ad intervenire sulla vicenda dei lavoratori dell'Abramo Costumer Care il Partito della Rifondazione Comunista Calabria

«Nella nostra Regione il comparto delle telecomunicazioni ha un impatto rilevante in termini occupazionali e già in passato abbiamo assistito alla totale mancanza di rispetto dei lavoratori e ad una completa assenza di strategia industriale. Pensiamo, quindi, sia interesse di tutte le istituzioni regionali e nazionali rispondere all’allarme lanciato dai sindacati per evitare un ulteriore dramma sociale nel nostro territorio. Per questo siamo solidali con i lavoratori in stato di agitazione per la salvaguardia del proprio posto di lavoro».