Ultimati gli interventi per la fornitura di energia elettrica. La struttura, che sorge su un terreno confiscato alla ‘Ndrangheta, ridarà dignità ai lavoratori stranieri presenti nelle campagne locali che attualmente vivono nelle tendopoli
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Un passo in avanti verso l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri: arriva la luce per il Borgo solidale di Taurianova. Si tratta di un piccolo villaggio, composto da diversi moduli abitativi, aree ludico ricreative con campi da calcio, costato circa 500mila euro, che ospiterà i migranti stagionali e regolari della zona, in special modo quelli di contrada Russo. I lavori hanno preso il via nel novembre 2021 su terreno confiscato alla mafia. A circa 100 ospiti temporanei verranno garantiti servizi socio assistenziali, sanitari, di orientamento al lavoro, giuridici e legali. L’atteso annuncio dell’ultimazione dei lavori per la fornitura di energia elettrica per la struttura che segnerà il definitivo svuotamento delle insane dimore occupate dai cittadini africani nelle campagne taurianovesi, è stato dato da Roy Biasi sindaco di Taurianova, in occasione della tavola rotonda nell’ambito del progetto “Campagne Aperte” svoltasi stamattina nel Polo Sociale Integrato di via Francesco Sofia Alessio.
«È notizia di oggi – ha dichiarato il primo cittadino – che l’Enel ha finalmente completato la posa della cabina e dei cavi interni ed esterni alla struttura, operazioni che ufficializzano l’attivazione del punto luce e della fornitura vera e propria, consentendo, già dai primi giorni della prossima settimana, l’allaccio definitivo».
Biasi, parlando ai protagonisti della tappa taurianovese di un laboratorio operativo - preceduto dagli appuntamenti di Cinquefrondi e Cittanova, e che proseguirà con altri incontri prima della presentazione finale dei risultati nella sede della Città Metropolitana – è partito da questa novità, a cui si arriva dopo le difficoltà tecniche di alimentazione che si possono immaginare in un’area agricola periferica che era sprovvista di rete elettrica, per illustrare gli obiettivi amministrativi raggiunti contro il caporalato attraverso politiche attive per un nuovo modello di accoglienza e trasporti.
«Taurianova – ha proseguito Roy Biasi- è già oggi un caso virtuoso, essendo l’unica realtà meridionale che ha visto eseguiti tutti gli interventi finanziati con i fondi Su.Pr.Eme, per la parte che riguarda il superamento dei ghetti, grazie non solo alla nuova struttura per la permanenza temporanea che abbiamo ultimato e arredato, che siamo pronti a inaugurare insieme alla Prefettura, ma anche per l’ottimo lavoro dalla nostra Agenzia per l’Abitare che, pur iniziando a lavorare in piena pandemia, ha già curato la locazione resa agevolata dal Comune di 4 case sfitte del centro cittadino, collaborando con la Federazione delle Chiese Evangeliche per l’avvenuta apertura di un Ostello solidale in città».
Il sindaco, a testimonianza dell’assoluta attenzione che il Comune presta al tema dell’accoglienza propedeutica all’integrazione piena, ha voluto che all’incontro – aperto ai contributi dell’Unical, della Città Metropolitana, del Cric, di Recosol e di Lega Coop Calabria – partecipassero anche gli assessori Angela Crea e Maria Fedele, delegate rispettivamente al Welfare e a Lavoro e Immigrazione, proprio per massimizzare la visione armonica che anima la giunta contro il caporalato e per assicurare diritti ad un tipo di lavoratori stagionali sempre più preziosi, specie nel settore agricolo.
«Per i risultati raggiunti – ha detto Biasi – gli uffici comunali di Taurianova stanno già partecipando a pieno titolo alla elaborazione di un piano Su.Pr.Eme 2 a cui sta lavorando la Regione, in cui potremo completare il varo di un sistema di trasporto innovativo per questo territorio, non solo per la tecnologia ecologica possibile, ma anche perché non diretto esclusivamente ai lavoratori stranieri ma a tutti, per offrire servizi universali e non discriminatori, per migliorare l’interconnessione tra i comuni della Piana e consentire una migliore vivibilità nelle zone agricole, realizzando anche un progetto finanziabile con i fondi del Pnrr che prevede l’acquisizione e la riqualificazione di una serie di abitazioni disponibili per portare definitivamente in città quei lavoratori regolari che decidono di stanziarsi trovando una organizzazione comunale e una cultura locale capace di credere nella vera integrazione».