In Consiglio regionale è stato approvato un emendamento volto al rilancio del settore: imprese pubbliche e private sotto un'unica gestione per «creare un'offerta omogenea di cura e di servizi turistici» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Una rete regionale e un'unica società di gestione delle terme, in un'ottica di rilancio e di valorizzazione di un settore strategico sia sul piano sanitario sia sul piano turistico. In Calabria il termalismo si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione, registrando l'ennesimo passo in avanti della strategia del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Ieri, in Consiglio regionale è stato approvato un emendamento a una legge "omnibus" che rappresenta un ulteriore passo sulla strada che, nelle intenzioni del governatore calabrese, dovrà condurre a una gestione omogenea delle terme, alcune delle quali alle prese con situazioni critiche, anche e soprattutto a causa degli effetti negativi scatenati dalla pandemia.
In particolare è stata la necessità di affrontare e scongiurare la crisi delle Terme Luigiane, storici stabilimenti nel Comune di Acquappesa, sul Tirreno Cosentino, a dare il via al progetto di Occhiuto e della sua coalizione di riordinare un comparto dalle enormi potenzialità, finora nel del tutto espresse.
Nelle scorse settimane il presidente della Regione ha infatti annunciato l'intenzione di acquisire o fittare un ramo d'azienda - attraverso la finanziaria in house dell'ente, Fincalabra - le Terme Luigiane, al fondo di una trattativa con la società di gestione, la Sateca, quantificando in poco meno di 8 milioni la cifra che la Regione può mettere in campo per l'operazione.
Sullo sfondo c'è un obiettivo più generale, come dichiarato dallo stesso Occhiuto lo scorso 21 maggio in una diretta Facebook: «Se la società accetterà l’offerta - aveva detto in quell'occasione il governatore - la prossima stagione si avvierà, e avremo una società regionale che si occuperà di gestire le Terme Luigiane e poi tutte le terme calabresi. Un’unica società per rilanciare le Terme Luigiane, ma anche per rilanciare il settore delle terme in tutta la Calabria».
L'ultima tappa di questo percorso è stata ieri, in Consiglio regionale, l'approvazione di una nuova norma che espone in modo compiuto la linea della Giunta Occhiuto: nell’intervento esplicativo dell’emendamento illustrato in aula dal vicepresidente dell'Assemblea, Pierluigi Caputo (Forza Azzurri), si evidenzia che «la Regione intende sviluppare il settore termale utilizzando tutti gli strumenti utili, in particolare il fondo Exit Fuif. La Regione, inoltre, intende, attraverso la propria società in house Fincalabra e la propria partecipata Terme Sibaritide Spa, porre in essere tutte le azioni necessarie per la creazione di una rete regionale delle terme che accolga tutte le imprese pubbliche e private operanti nel settore, con l'obiettivo di creare un'offerta omogenea di cura e di servizi turistici».
Nella rete regionale, che dovrebbe rispondere a un'unica società di gestione, potrebbero essere ricomprese le realtà termali più importanti della Calabria, dalle Terme Luigiane alle Terme di Caronte di Lamezia Terme, a quelle Sibarite, di Spezzano Albanese, di Galatro e di Antonimina.
LEGGI ANCHE: L’attaccoConsiglio regionale, Pd: «Temi come terme e Sorical vanno approfonditi prima di arrivare in Aula»