L'intervista con l’imprenditore Pasquale Iuzzolini, della "Tenuta Iuzzolini" è iniziata con il racconto di una risoluzione di un problema. Sveglio dalle 4:30 del mattino per riuscire a risolvere un problema di imbottigliamento, sottolinea come per fare questo lavoro non c'è solo bisogno di passione, dedizione, competenza, ma anche di tanto sacrificio e costanza. Ci troviamo davanti ad una delle cantine più antiche di tutta Calabria.

Un aspetto dell'investimento nel turismo enogastronomico è proprio quello della degustazione. Difatti non a caso Iuzzolini parla ormai di grandi esperti a livello globale. «Sono ormai tanti coloro che fanno corsi per degustare buoni vini e questi fanno parte del turismo che dovremmo attrarre e per il quale la Cantina sta iniziando ad investire sempre più».

Un investimento che porta ad attrarre sempre più persone da tutte le parti del mondo. Ma la differenza che la fa da padrone, è il fatto che nonostante la qualità sia alta e permetta di poter aumentare il prezzo delle bottiglie, la Tenuta Iuzzolini cerca di mantenere un rapporto qualità prezzo. «Tutti devono potersi avvicinare, anche perché non c'è ancora la mentalità soprattutto in Calabria, di spendere molto per un buon vino». Il messaggio che lancia Pasquale Iuzzolini è che la Calabria ha una grande forza in sé e che deve saperla sfruttare per un buon appeal sul turismo enogastronomico. 

 «Ci sono anche fasce di vini che costano di più e questo serve per accontentare tutti i tipi di palato. Noi dobbiamo ancora promuovere i nostri prodotti nel mondo e lo possiamo ancora fare solo con la qualità/prezzo lavorando tanto sulla qualità e mantenendo un giusto equilibrio con il prezzo».

Questo dà l'idea di come la Tenuta Iuzzolini sia un modello valido da emulare per la Calabria, ma a questa battuta l'Imprenditore risponde: «È doveroso ammettere che ci sono tante belle realtà nella nostra regione, che producono anche tanti vini di alta qualità».

Ma parlando di carta da giocare per investire sul turismo enogastronomico Iuzzolini non ha dubbi e sottolinea con convinzione: «Il segreto in Calabria, oggi, in qualsiasi campo si voglia investire, gastronomico, vitivinicolo o turistico è la serietà. Dobbiamo capire che la gente è preparata e bisogna capire che la gente non va presa in giro. Altro elemento fondamentale è la perseveranza».

Questo perché per creare realtà che funzionino bisogna investire, bisogna comprendere che purtroppo ci sono sacrifici da fare, come svegliarsi alle 4:00 di mattina come nel caso specifico di Pasquale, alzatosi per risolvere un problema di imbottigliamento. «Bisogna sapere che c'è il rischio di indebitarsi ma se si ha la certezza di riuscire a creare qualcosa di buono e di importante ne vale la pena perché ci si rientra - è un fiume in piena l’Imprenditore - Bisogna seguire un modello, prefissarsi degli obiettivi e perseguirli a tutti i costi. Bisogna rifiutare vacanze, bisogna saltare i pasti se il caso lo richiede».

Raccontando di loro come realtà imprenditoriale dice: «Nonostante noi possediamo un'azienda che vale molto, questo non ci esonera dal fatto che bisogna buttarsi a capofitto notte, giorno pomeriggio, sera in qualsiasi momento l'azienda lo richieda. Senza dimenticare che se c'è la necessità bisogna anche unirsi ai propri dipendenti arrivando a fare quasi il loro stesso lavoro».  Fare l'Imprenditore comporta gioie e dolori, poiché a gestire tutta la realtà è l'Imprenditore stesso. Come nei 700 ettari della Tenuta Iuzzolini, che necessitano si essere seguiti a 360 gradi in tutto e per tutto, in presenza, in lungo e in largo così come fa tutta la Famiglia Iuzzolini, che sin dal mattino cerca di far quadrare ogni cosa per garantire un ottimo andamento dell'azienda e un'eccellente qualità del prodotto.

Parlando di passione per il proprio lavoro unitamente a quella che potrebbe essere un eventuale spinta sul turismo enogastronomico Iuzzolini dice: «Oggi l'Italia si è molto regionalizzata. Il turismo che veniva in Calabria così come il ristoratore di 30 anni fa in Calabria offriva ciò che il turista chiedeva, una cotoletta alla milanese, una lasagna ala Bolognese e se andava bene un vino del nord Italia. Il turista di allora arrivava in Calabria respirava un po' di aria della nostra terra ma ricercava cose che mangiava quotidianamente nelle città di provenienza. Fortunatamente il trend si è invertito. Adesso è cambiato tutto e con il fatto che le regioni tendono al campanilismo - quindi al proporre prodotti tipici e autoctoni – si punta a promuovere il territorio e le sue eccellenze legate ad ogni campo, dal vino, al cibo, alla cultura, ai luoghi, alla storia.  Oggi difatti se vieni in Calabria non mangi più uno spaghetto al ragù, ma trovi lo spaghetto alla nduja, o il maialino nero di Calabria, o le patate Silane, o la Sardella tipica dei nostri posti. Oggi in Calabria trovi anche la pizza alla nduja e la pizza alla cipolla di Tropea».

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Diventa dunque fondamentale differenziarsi, in modo da trovare in ogni singolo piatto, come in ogni singolo vino un tocco di tradizione o qualcosa legato alla terra d'origine.

«Così come i nostri vini - continua - Che rispecchiano il nostro territorio, ma posseggono anche un gusto internazionale, esattamente come dovrebbe accadere nel mangiare». Non a caso molti ristoratori hanno iniziato ad utilizzare anche la liquirizia, prodotto tipico calabrese, per condire i piatti, per condire sughi così come il peperoncino. La lungimiranza dei ristoratori e dei viti vinicoltori dovrebbe spingerli a puntare sul turismo enogastronomico. Nelle cantine, così come nei ristoranti o negli agriturismi ad ogni piatto viene abbinato un vino calabrese.

Investire sull'enogastronomia inizia a diventare sempre più importante. «Abbiano investito molto all'interno della Tenuta. Sale degustazioni, punto vendita e all'interno dell'azienda c'è anche il museo della civiltà contadina e degli antichi mestieri, così come il museo dell'enologia e della viticoltura. Tutti i giorni ci sono file di pullman interessati a conoscere i vini e su richiesta ove possibile a degustare con i vini, dei prodotti tipici calabresi».

Per catturare il turista o l’appassionato di vini, all'interno dell'azienda Iuzzolini, la degustazione è gratuita. Degustazione che viene offerta alla fine del tour dell'azienda e che viene definita wine tour. Pasquale preannuncia inoltre che all'interno dell'azienda verrà creata una sala convegni dove saranno ospitati 100 posti e all'interno della quale si potranno fare degustazioni vere e proprie di piatti tipici calabresi abbinati ai vini della cantina, ma questo avverrà su prenotazione, pagando una piccola quota di adesione.

Obiettivo riuscire a portare turismo enogastronomico non solo d'estate dove vi sono visite da ogni dove del globo e dall’Italia, ma anche riuscire a sfruttare tutte le peculiarità di una Terra ancora da scoprire con tutti i suoi prodotti autoctoni ed eccellenze per incrementare un turismo enogastronomico invernale, che non rimanga un semplice turismo stagionale.

A farsi furbi dovrebbero essere anche gli stessi luoghi di villeggiatura, gli stessi residence, gli stessi hotel, che conoscendo la gratuità di alcune realtà vitivinicole, potrebbero aggiungere all'interno delle attività anche questi tour enogastronomici. Tour che si svolgono gratuitamente all'interno delle cantine calabresi, dove tradizione e realtà culinarie calabresi si possono sposare con la degustazione di eccellenze vinicole locali come per la Tenuta Iuzzolini che sta facendo la differenza anche all'estero. Un modo per far conoscere non solo il territorio, ma per offrire qualcosa di differente a chi la nostra terra ancora non la conosce.

Iuzzolini un’eccellenza calabra

La Tenuta Iuzzolini dal punto di vista della viticultura è un'azienda storica che vanta centinaia di anni di attività ed è l'azienda più estesa della Doc con 700 ettari di proprietà, ma la trasformazione dall'uva al vino e iniziata 20 anni fa. Pasquale Iuzzolino mi racconta che con l’azienda si è partiti con degli obiettivi ben precisi «quelli di trasformare questa uva eccezionale in vino». Per fare questo è stato necessario investire tantissimo in tecnologia per riuscire a ottenere dei vini di altissima qualità.

L'obiettivo era puntare anche a dei vini che potessero competere non solo in Calabria ma che potessero sfidare sia i mercati nazionali che quelli internazionali. Questa a detta di Iuzzolini è stato il punto di partenza, la pietra miliare che gli ha permesso di investire tantissimo in tecnologie e innovazione (una cantina dove le vasche sono tutte in acciaio inox e legno oltre ad essere refrigerate permettendo al vino di fermentare al freddo). Inoltre la Famiglia Iuzzolini, perché l’azienda è a conduzione familiare, ha creato un'azienda che si basa sul trattamento del vino fisico/meccanico e questo gli permette di non utilizzare la chimica. Macchinari su cui si è investito molto e che permettono di stabilizzare il vino anche attraverso altri processi più dettagliati rendendolo perfetto.

«Indubbiamente tutto parte dalla vendemmia di un uva eccezionale e di una vinificazione molto particolare che viene fatta a freddo e che viene lavorata con dei lieviti selezionati che riescono a dare i profumi che caratterizzano i nostri vini. Lieviti che nella fermentazione riescono ad acquisire profumi floreali per i bianchi, dei profumi di fragola per i rosati e per i rossi dei profumi di frutta matura».

Lieviti selezionati nel tempo e che come spiega l'Imprenditore, risultano molto costosi perché per dare un ottimo prodotto è necessario investire. Quindi si parla di una grande attenzione anche nella ricerca delle aziende che producono questi tipi di lieviti e che ha detta di Iuzzolini si conterebbero sulle dita di una mano. «Il tutto è anche fattibile con lieviti indigeni - continua l’Imprenditore - perché nel vino non c'è necessariamente bisogno di inserire dei lieviti selezionati. Questo perché il vino fermenta anche senza, ma così si rischia di farlo diventare ‘vino figlio dell'annata’, perché non si sa mai che tipologia di lievito inizia la fermentazione».

Ma la lungimiranza della Famiglia Iuzzolini è stata quella di puntare su dei vini che piacessero particolarmente alle donne. Creare un qualcosa per un palato che va alla ricerca di vini morbidi, armonici, piacevoli, profumati e che si riescono a bere con facilità. Puntando allo studio e impegnandosi nella creazione di un vino che sposa il gusto di una donna a detta di Pasquale Iuzzolini: «la vittoria è già stata conquistata». Difatti le degustazioni effettuate all'interno dell’azienda sono molto particolari “Noi facciamo tantissime prove in cantina per la degustazione a volte mettiamo 100 vini e 50 bicchieri. Noi sappiamo che vino c'è dentro i bicchieri, ma le donne che entrano alla cieca ci hanno dimostrato che quasi tutte alla fine cercano lo stesso prodotto. Difatti Il nostro è un lavoro basato molto sul gusto della donna”.

La dimostrazione è il vino pluripremiato Donna Giovanna vincitore per il quinto anno consecutivo come miglior vino bianco d'Italia. Quest'anno ha però ricevuto un premio maggiore rispetto agli altri anni poiché è stato premiato come miglior vino bianco d'Italia in assoluto e a cui sono stati assegnati 99 punti su 98 che vengono assegnati generalmente al primo premio.