Tiene banco in città la vicenda dei “panettoni” che secondo alcuni esercenti arrecherebbero danno alle vendite su via Libertà. Macrì: «Finché ci sono io nessun cambiamento»
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A Tropea è in atto la rivolta dei panettoni. E non si tratta di uno sconfinamento cronologico del tipico dolce natalizio, né di una trovata commerciale fuori stagione. In questo caso i protagonisti di una vicenda che sta tenendo banco in città sono i dissuasori di sosta, chiamati comunemente, appunto, “panettoni”.
Come riportato in un nostro precedente articolo, a sollevare la questione è stata la denuncia di due commercianti di via Libertà, i quali lamentavano un netto calo delle vendite da quando l’arteria è stata resa a senso unico e sono stati posti di fronte alle rispettive attività queste “pietre dello scandalo”.
L’allarme degli esercenti ha provocato l’immediata reazione del sindaco, Giovanni Macrì, il quale ha rispedito al mittente accuse e proteste definendo la vicenda «paradossale. I commercianti – spiega il primo cittadino - chiedono la sosta dei veicoli in un punto in cui occuperebbero la corsia di marcia, quindi in violazione del codice della strada e, di conseguenza, sanzionabili. Una situazione che porterebbe i vigili a multare i mezzi in sosta vietata o a ricorrere addirittura alla rimozione forzata, con probabili improperi degli stessi negozianti che adesso si lamentano e dei loro clienti. I dissuasori sono necessari per evitare i parcheggi selvaggi in spregio al codice della strada. Mi sono limitato a far rispettare le norme per la viabilità e la sicurezza delle strade e dei pedoni, soprattutto in una via che vogliamo far diventare il secondo corso di Tropea. Peraltro il senso unico è stato adottato di concerto con l’associazione di categoria e i dissuasori sono stati richiesti dagli stessi commercianti. Ripeto: la vicenda ha dei contorni paradossali e grotteschi».
Macrì ha proseguito dicendosi «dispiaciuto» per il calo delle vendite, ma «soddisfatto» del risultato del provvedimento che «continuerà fino alla fine del mio mandato, visto che il senso unico è rispettato, a parte qualche rara eccezione, e sulla via il traffico è scorrevole. A settembre – ha proseguito - ci metteremo intorno a un tavolo con la stessa Asscom e decideremo eventuali aree di sosta, ma al momento non sono previsti cambiamenti».
E, sul dubbio sollevato dai negozianti circa l’irregolarità dei dissuasori, il sindaco taglia corto: «Non sono assolutamente fuori norma, le aziende non vendono agli enti prodotti fuori norma». Mentre, riguardo alla collocazione solo davanti a quel bar e a quella pizzeria, aggiunge: «Nessuna malafede: la strada, per sua conformazione, si restringe proprio in quei punti, quindi i dissuasori andavano messi soltanto lì, davanti a quelle due attività».
Insomma, la situazione non sembra vedere spiragli, anche perché, a detta del primo cittadino «i provvedimenti, soprattutto quelli legati alla viabilità, hanno bisogno di tempo per avere degli effetti positivi. Ricordo – ha incalzato - quando negli anni ’90 vennero chiusi al traffico piazza Vittorio Veneto e corso Vittorio Emanuele: scoppiò una rivoluzione dei commercianti. Oggi sarei curioso di conoscere quale operatore sarebbe d’accordo con una riapertura ai mezzi delle due aree. Scoppierebbe un’altra rivolta», ha concluso Macrì, in attesa del prossimo capitolo della saga. I commercianti hanno infatti annunciato azioni legali di risarcimento.