+22 euro rispetto al 2022. Una famiglia di tre persone andrà a pagare dunque circa 100 euro per 12 chilometri di tracciato. Si auspica l'intervento della Regione per scongiurare il rischio di un crollo dell'utenza
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Sono già tante le reazioni per l'aumento dei prezzi del Treno a vapore della Sila, prezzi che erano già sostenuti ma che comunque tantissimi appassionati provenienti da tutta Italia avevano alla fine accettato. In poco più di un anno si è passati da 18 euro a persona a 25 euro. Dal primo febbraio si va invece dai 30 ai 40 euro a persona. Praticamente il costo è quasi raddoppiato, pur rimanendo identica la tratta.
Dal 1º febbraio una famiglia di 3 persone arriverà a pagare fino a circa 100 euro per 12 chilometri di tracciato nel cuore del Parco Nazionale della Sila. Molto preoccupati gli appassionati dello storico treno a vapore del 1926. Dovrebbe quindi intervenire la Regione Calabria, proprietaria di Ferrovie della Calabria, per evitare che crolli l’utenza fatta da giovani e da famiglie, oltre che di turisti che la domenica corrono in Sila per ammirare questo meraviglioso convoglio. All'aumento non é seguita una comunicazione ufficiale dell'azienda. Solo un'asettica postilla sulla pagina di prenotazione del sito web del Treno della Sila.
Una manovra preoccupante, che rischia di far crollare l'attrattività del treno in assenza di un'offerta innovativa a contorno di esso.
Ma oltre al mero problema del maggior costo del piacere di viaggiare su uno dei pochissimi treni a vapore in regolare servizio in Italia, a destare preoccupazione é, a causa del prevedibile crollo dell'attrattività, il venir meno del ruolo fondamentale che il Treno della Sila ha saputo ritagliarsi in questi anni all'interno dell'economia del territorio: la storica locomotiva ha saputo trainare, oltre alle sue carrozze, tutto un indotto composto da ristoratori, artigiani, strutture ricettive, attività turistiche e sportive di grande pregio, indotto che probabilmente vedrà, con l'aumento dei costi del treno, ridotta la capacità di spesa da parte del turista, finendo per asfissiare la circolazione dell'economia attorno alla rotaia.
Ed a proposito di spese, facendo due rapidi calcoli, una famiglia tipo, composta da due genitori e da un minore di età inferiore ai 12 anni, soltanto per il viaggio in treno a vapore arriverà a spendere da un minimo di 80 euro, fino ad un massimo di 100 euro. Supponendo di voler aggiungere il pranzo in una delle tante trattorie silane e qualche visita alle tante attrazioni che offre il Parco Nazionale, la gita domenicale in Sila ad una famiglia costerebbe più di 200 euro. Cifre esorbitanti in momenti economicamente favorevoli, figuriamoci in questo turbolento periodo, caratterizzato da caro carburanti, bollette e inflazione galoppante.
Tratte queste conclusioni, la domanda che sorge spontanea è la seguente: se per il solo viaggio di 12 km da Camigliatello a San Nicola - Silvana Mansio (peraltro da tempo non viene più raggiunta la stazione di Moccone, riducendo ulteriormente il percorso) i prezzi dei titoli di viaggio hanno raggiunto questi 'record', quanto dovrà costare un biglietto del Treno della Sila, nel momento in cui i convogli raggiungeranno - si spera a breve- la tanto agognata stazione capolinea di San Giovanni in Fiore? Si rischierà, ulteriormente, di trasformare il bellissimo convoglio storico in un servizio sempre meno appetibile in quanto eccessivamente costoso, e quindi sempre meno 'trainante' per l'economia locale.